Salone Updates: dalle feste patronali al design contemporaneo. Le luminarie di Domenico Pellegrino reinventano tavoli, biciclette, Ape Car. E una scintillante Sicilia pop
Le luminarie? “Simboli eterni scolpiti nel legno”, a ricordare “la rinascita, la grazia della Santuzza dopo la peste, la luce dopo l’oblio”. Così Domenico Pellegrino, artista e designer palermitano, racconta le sue luminarie, quelle che da secoli adornano le città del Sud Italia, durante le feste religiose e patronali. Pellegrino ne ha fatto il leitmotiv […]
Le luminarie? “Simboli eterni scolpiti nel legno”, a ricordare “la rinascita, la grazia della Santuzza dopo la peste, la luce dopo l’oblio”. Così Domenico Pellegrino, artista e designer palermitano, racconta le sue luminarie, quelle che da secoli adornano le città del Sud Italia, durante le feste religiose e patronali. Pellegrino ne ha fatto il leitmotiv di alcuni progetti recenti: omaggi alla propria terra e a quei riti che scandiscono il tempo sacro e profano di una socialità popolare, tra sagre, processioni, prospetti barocchi, giostre, lustrini, edicole votive, insegne strobo ed altarini accesi.
Mischiando tavolozze di colori mediterranei, oggetti cult del profondo Sud, umori e rumori di vicoli affollati, sagome di cuori come ex voto-giocattolo, decori di carretti siciliani, profumi di street food e distese assolate, Pellegrino ha sfornato una collezione di oggetti impreziositi da file di lampadine e volute variopinte: luminarie impossibili, che incrociano reperti del quotidiano nel segno di un allegro folk contemporaneo.
In occasione del Salone del Mobile di Milano, lo showroom di Trading Group espone la deliziosa linea di tavolini: il piano di vetro custodisce frammenti pop di scintillanti luminarie, a contrasto con la linearità geometrica delle strutture bianche. C’è poi la grande Ape Car Trinacria, acquisita ed esposta in permanenza, ready made siculo stracolmo di luminarie accese: due simboli locali fusi in un unico oggetto ironico, kitsch, eccessivo, romantico, povero ma bello, eccezionalmente agghindato a festa. Il progetto è promosso dall’associazione Ars Mediterranea e segue quelli dell’ApeGaribaldi di Stefania Galegati, esposta alla Gam di Palermo, e dell’ApeBianca, costruita in memoria di Andrea Di Marco e installata su un molo dell’antico porto arabo.
E infine, la Sicilia. L’isola, semplicemente. Che Pellegrino trasforma in un radioso gioiello over size. Disegnata con le celebri lampadine di strada, è un concentrato di memorie estetiche e poetiche, icona delle icone, tirata giù dagli addobbi di una parata sacra e resuscitata come reperto di fiaba. La espone, in parallelo, la galleria di Giovanni Bonelli, per la collettiva Spazio Privato. A fianco, un’ultima creazione: Bella Vero è una bicicletta ripensata da un restyling artigianale, tutta luci e raffinati intagli lignei, realizzata insieme a Massimo Cannatella, noto biciclettaio e collezionista palermitano. In mostra anche opere di Paul Beel, Nicky Hoberman, Matteo Bergamasco, Marco Pace, Manfredi Beninati Domenico Pellegrino, Bertozzi e Casoni, Gianni Pettena, Marco Cingolani, Weiner Vaccari, Aaron Demez, Velasco Vitali.
– Helga Marsala
“Spazio Privato”
Galleria Giovanni Bonelli – Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
Treding Group – Via Watt 38, Milano
fino all’11 maggio 2014
www.bonelliarte.com
www.trading-group.it
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