Dopo gli artisti e i galleristi, ai Martedì Critici arriva un grande storico dell’arte. Maurizio Calvesi incontra il pubblico, al Macro di Roma
Movimentata e fuori dagli schemi, quest’ultima edizione romana dei Martedì Critici. Cambio di sede repentino, dopo un inizio al Chiostro del Bramante e un improvviso passaggio al Macro di Roma, con in mezzo qualche polemica con le amministrazioni. E poi una variazione sul tema dei tradizionali talk in forma di interviste, che vedono da tre […]
Movimentata e fuori dagli schemi, quest’ultima edizione romana dei Martedì Critici. Cambio di sede repentino, dopo un inizio al Chiostro del Bramante e un improvviso passaggio al Macro di Roma, con in mezzo qualche polemica con le amministrazioni. E poi una variazione sul tema dei tradizionali talk in forma di interviste, che vedono da tre anni un artista e due curatori di fronte a una platea di appassionati e addetti ai lavori. Ma da questo nuovo capitolo, Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti, nel parterre degli ospiti hanno incluso anche dei galleristi, figure chiave della storia dell’arte italiana degli ultimi decenni: Pio Monti ed Emilio Mazzoli. E adesso, una nuova “incursione”. Ospite d’eccezione, martedì 6 maggio, è Maurizio Calvesi, tra i più autorevoli storici dell’arte moderna e contemporanea, attivo da oltre sessant’anni sulla scena internazionale. Laureatosi in Lettere e Filosofia a Roma, nel 1949, con un mostro sacro come Lionello Venturi, discusse una tesi su Simone Peterzano, maestro del Caravaggio. E a Caravaggio dedicò, negli anni a venire, approfonditi studi: basti citare quel saggio dal titolo Le realtà del Caravaggio, che si meritò il Premio Viareggio nel 1990, facendo luce su aspetti ancora poco noti della personalità e della poetica del genio secentesco.
Eclettico, di una cultura vastissima e di una incisività critica che ha unito competenza storica, eleganza della parola e vocazione per la ricerca, Calvesi ha spaziato dal Rinascimento all’Informale, attraversando secoli di bellezza e di pensiero, sulle tracce di alcuni tra i più grandi artisti di tutti i tempi e di diversi temi cardine della contemporaneità. Un esempio è il lavoro dedicato al rapporto tra arte e alchimia (Duchamp invisibile. La costruzione del simbolo, 1975), che tracciò una sorprendente linea discontinua da Dürer a Marcel Duchamp, nel segno di un’attitudine spirituale e simbolica.
Dal Futurismo alla pop art, passando per la Metafisica di de Chirico e Savinio, Calvesi ha sviscerato figure immense come quelle di Giorgio Morandi o di Alberto Burri, per poi occuparsi di nuove straordinarie leve, come Schifano, Ceroli, Festa, Pascali, Kounellis, De Dominicis, Pisani, Di Stasio. Fra le innumerevoli pubblicazioni e le mostre indimenticate, sono tanti gli incarichi prestigiosi conferitigli da istituzioni italiane: la Biennale di Venezia, la Pinacoteca di Ferrara, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, la Calcografia nazionale, dove fu direttore, e le Gallerie di Bologna e dell’Emilia occidentale, col ruolo di Sovrintendente.
– Helga Marsala
6 maggio 2014, ore 19-21
Museo MACRO – via Reggio Emilia 54 / Sala Cinema, Roma
Ingresso: libero
www.imartedicritici.com
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