Idea Finesettimana. I ritratti incancellabili di Emilio Isgrò, a Prato: da Dante a Michelangelo, un tributo al genio toscano. E poi Chiharu Shiota a Vorno
Inaugurata nell’ambito di PratoContemporanea, evento promosso dal Comune di Prato e realizzato dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, la mostra di Emilio Isgrò a Palazzo Pretorio segna il ritorno dell’artista nella cittadina toscana. Proprio al Pecci, nel 2008, Isgrò era stato infatti protagonista di un’ampia retrospettiva; a cui si collega, con un filo indiretto, […]
Inaugurata nell’ambito di PratoContemporanea, evento promosso dal Comune di Prato e realizzato dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, la mostra di Emilio Isgrò a Palazzo Pretorio segna il ritorno dell’artista nella cittadina toscana. Proprio al Pecci, nel 2008, Isgrò era stato infatti protagonista di un’ampia retrospettiva; a cui si collega, con un filo indiretto, quest’ultimo intervento, a cura di Stefano Pezzato, dal titolo Ritratti Incancellabili. Un progetto importante, in cui la profonda cultura umanistica di Isgrò, la sua affilata capacità di introspezione e lo sguardo eclettico sul mondo, tornano a vivere e a tracciare i contorni di una narrazione nuova. Mostra da non perdere e da inserire nel taccuino degli appuntamenti per il weekend. Ma chi sono i protagonisti dei ritratti che le celebri cancellature hanno rivisitato, riattualizzato e capovolto? Dante, Giotto, Datini, Lorenzo il Magnifico, Savonarola, Machiavelli, Leonardo, Michelangelo, Galileo, Puccini, Malaparte: figure chiave della storia e della cultura toscana, restituiti da undici tele che celebrano, come un omaggio poetico, il genio italiano. Al volto di ognuno di questi padri, maestri della letteratura, dell’arte, della politica, dell’economia, della scienza, della musica, corrisponde la classica negazione della propria identità, che fa eco alla celebre opera del ’71 “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò”. E così, sull’eco di questa aporia, di questo radicale sfondamento dell’idea di sé, oltre le gabbie identitarie, le classificazioni sociali e i sentieri lineari della rappresentazione, gli undici personaggi dichiarano di non essere se stessi, emergendo come iconici frammenti da una trama di cancellature nere e bianche: segni delle negazione e insieme della rigenerazione.
La seconda tappa del finesettimana è a Vorno, in provincia di Lucca, dove sabato 24 maggio la Tenuta dello Scompiglio inaugura A Long Day, personale di Chiharu Shiota. I grandi temi esistenziali di sempre, declinati attraverso serie di opposti – la memoria e l’oblio, l’appartenenza e l’identità, la paura e la solitudine, la nascita e la morte – rivivono nelle installazioni dell’artista giapponese, qui alle prese con un progetto ambientale site specific. Un tavolo, una sedia, un pioggia di fogli bianchi sospesi, sottratti al tempo. E poi lo spazio intorno, nucleo plastico disegnato da una fitta tessitura di fili di lana nera. Un bozzolo, una cavità originaria, un luogo impenetrabile che inghiotte un frammento di realtà e lo trasforma in immagine, congelandolo. In mostra fino al prossimo 28 settembre.
– Helga Marsala
www.palazzopretorio.prato.it
www.delloscompiglio.org
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