L’Ermitage di San Pietroburgo ha una nuova sede a Venezia. A Piazza San Marco un centro studi sull’arte italiana del museo russo e un polo d’eccellenza per la ricerca storico-artistica
Parola d’ordine: internazionalizzazione. Per questo Venezia si prepara ad accogliere – in piazza San Marco, nelle Procuratie vecchie – la sede italiana del museo Ermitage di San Pietroburgo. Non sarà uno spazio espositivo – ci tengono a sottolineare Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, e Michail Piotrovsky, direttore generale dell’Ermitage -, bensì un centro di studi […]
Parola d’ordine: internazionalizzazione. Per questo Venezia si prepara ad accogliere – in piazza San Marco, nelle Procuratie vecchie – la sede italiana del museo Ermitage di San Pietroburgo. Non sarà uno spazio espositivo – ci tengono a sottolineare Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, e Michail Piotrovsky, direttore generale dell’Ermitage -, bensì un centro di studi e ricerche sull’arte italiana e sui rapporti artistici e culturali tra Russia e Italia. Una collaborazione tra due importantissimi poli culturali nel mondo che, oltre alla pubblicazione di cataloghi ad hoc, darà la possibilità a dieci studiosi di usufruire di particolari borse di studio per approfondire gli studi sull’arte italiana all’Ermitage.
Il tutto con la benedizione del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. La prima riunione del comitato scientifico (di cui fa parte anche Gabriella Belli, direttrice dei MuVe) italo-russo è servita per tracciare le linee guida e i progetti futuri; primo fra tutti la pubblicazione del volume dedicato alla scultura italiana del XVII e XVIII secolo: 316 opere che saranno catalogate – Da Bernini a Canova – a cura di Sergej Androsov.
– Paolo Marella
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