Gerhard Richter alla Beyeler: ampia fotogallery dalla preview della mostra che a Basilea indaga serie e cicli dell’artista. Per la regia di Obrist
Prendi uno dei migliori artisti del nostro tempo, quello che potrebbe tranquillamente passare come il curatore e critico d’arte più interessante della sua generazione e mettili insieme in uno spazio espositivo unico. È come avere Pep Guardiola che allena Messi al Camp Nou: ricordate come è andata a finire, vero? Non si tratta nemmeno più […]
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Prendi uno dei migliori artisti del nostro tempo, quello che potrebbe tranquillamente passare come il curatore e critico d’arte più interessante della sua generazione e mettili insieme in uno spazio espositivo unico. È come avere Pep Guardiola che allena Messi al Camp Nou: ricordate come è andata a finire, vero? Non si tratta nemmeno più di Serie A, siamo direttamente ai piani alti della Champions League, là dove molti possono solamente sognare di arrivare. Vince su tutti i fronti la retrospettiva che la Fondation Beyeler dedica a Gerhard Richter, portato a Basilea da un certo Hans Ulrich Obrist: al lavoro con il maestro in nome di quella vecchia ed eterna amicizia che ha visto il pittore accogliere nel suo studio il critico, rampollo di una famiglia dei suoi primi e più appassionati collezionisti, poco più che adolescente. Un legame personalissimo quello tra i due, cementato nel corso degli anni, che si traduce in una mostra che si smarca dai temi antologici e celebrativi di quella andata in scena solo tre anni fa alla Tate Modern in occasione degli ottant’anni dell’artista. L’attenzione si punta sui cicli e le serie di Richter, tessendo un racconto che parte dalla metà degli Anni Cinquanta e arriva fino ai giorni nostri, offrendo una visuale inedita per un percorso unico. Il tutto nella cornice di uno spazio sfruttato in tutta la sua coreografia: da sindrome di Stendhal il corridoio che accoglie l’infilata degli Strip, pattern cromatici lineari che inquadrano in fondo alla sala successiva la vetrata che dà sul giardino, giocando con i cromatismi delle foglie. In attesa di recensione e video cominciate a farvi la bocca con questa fotogallery…
– Francesco Sala
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