Adolescenti, ma gigantesche. Jaume Plensa celebra i dieci anni del Millennium Park di Chicago con quattro nuove sculture: che vanno a far compagnia al Cloud Gate di Anish Kapoor
Per celebrare i dieci anni del famoso Millennium Park di Chicago (quello, per intendersi, dove si trova anche la grande Cloud Gate di Anish Kapoor), l’artista spagnolo Jaume Plensa installa quattro delle sue caratteristiche teste (dalla forma leggermente schiacciata ai lati), che rappresentano volti di giovani ragazze raffigurate con gli occhi chiusi, a simboleggiare il […]
Per celebrare i dieci anni del famoso Millennium Park di Chicago (quello, per intendersi, dove si trova anche la grande Cloud Gate di Anish Kapoor), l’artista spagnolo Jaume Plensa installa quattro delle sue caratteristiche teste (dalla forma leggermente schiacciata ai lati), che rappresentano volti di giovani ragazze raffigurate con gli occhi chiusi, a simboleggiare il momento di passaggio fra l’adolescenza e l’età adulta. Non ancora pienamente consapevoli di se stesse, le fanciulle riflettono sulla propria bellezza interiore in attesa di perfezionarsi in un corpo di donna. Di grandi dimensioni, queste avvenenti nuove presenze si affacciano sulla passeggiata di Michigan Avenue costituendo una mostra temporanea destinata a protrarsi fino a dicembre 2015. La più grande delle teste, in marmo e resina, dal titolo Guardando nei miei sogni, Awilda, misura quasi 12 metri e segna l’ingresso al parco fra Michigan Avenue e Madison Street: fu creata originariamente per Rio De Janeiro, un paio di anni fa. “Ho sempre pensato che dovesse trovarsi a Chicago, per via del mio rapporto con l’acqua. L’acqua e una mia ossessione, quando ero piccolo non potevo nuotare. Questo pezzo trasporta le mie memorie riguardanti l’acqua”.
La scultura e arrivata dalla Spagna in 15 pezzi, poi montanti in loco a Chicago, che sorge sul lago Michigan. Le altre tre figure femminili hanno il nome di Paula, Laura ed Inez, sono leggermente piu piccole (6 metri circa), ed insieme e Awilda, formano i 1004 ritratti. Plensa aveva infatti già creato per il parco nel 2004 Crown Fountain, la sua opera pubblica probabilmente maggiormente conosciuta, ossia una struttura di vetro, acciaio inossidabile, schermi LED, video, granito nero ed acqua in grado di proiettare, sulla superficie di due torri alte 16 metri, le immagini di 1.000 abitanti di Chicago (la sua costruzione ha avuto la durata di ben 4 anni ed e stata possibile grazie al contributo della famiglia di mecenati Crown). “Cerco sempre di creare un luogo dove le persone possano incontrarsi e condividere dei sogni“, ha affermato l’artista. “E probabilmente non avrei potuto trovare un paesaggio migliore per fare questo se non quello del corpo umano“. Pare inoltre che Plensa abbia in mente di aggiungere altri mille ritratti a quelli presenti nella fontana. Il lavoro di Plensa e già stato visto a Dubai, Londra, Liverpool, Nizza, Tokyo, Toronto e Vancouver, e questo ultimo tributo alla citta di Chicago costituisce un ulteriore passo per l’affermazione internazionale di uno dei più grandi scultori odierni.
– Diana Di Nuzzo
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