Amante di Salvador Dalì, musa per Andy Warhol e Miloś Forman: a 78 anni muore Ultra Violet, ultima diva della Factory.
Se il buongiorno si vede dal mattino era tutto già scritto nei segni di irrefrenabile irrequietezza che portano i suoi genitori, la ragazza ha solo quindici anni, a sottoporla a un esorcismo. Scompare a New York a 78 anni, dopo una vita condotta a lungo “on the wild side” , la leggendaria Ultra Violet: tra […]
Se il buongiorno si vede dal mattino era tutto già scritto nei segni di irrefrenabile irrequietezza che portano i suoi genitori, la ragazza ha solo quindici anni, a sottoporla a un esorcismo. Scompare a New York a 78 anni, dopo una vita condotta a lungo “on the wild side” , la leggendaria Ultra Violet: tra le più fascinose creature artistiche di Andy Warhol. Attrice, soprattutto, ma lei stessa artista: del mese scorso l’ultima personale alla Dillon Gallery di Manhattan, retrospettiva che con il senno del poi suona sinistramente definitiva, testamento culturale affidato a quaranta tra dipinti, installazioni al neon, sculture, opere audio costruite sbobinando vecchie conversazioni con Warhol. L’uomo che segna la sua vita, a partire dall’incontro casuale – ma cosa nella vita del re della Pop Art può dirsi realmente tale? – nel bar del St. Regis Hotel di New York. Siamo nel 1964 e Isabelle Collin Dufresne, nata a La Tronche il 6 febbraio 1935 da una famiglia della solida tradizione aristocratica francese, sta sorseggiando un tè caldo con un tale Salvador Dalì, conosciuto dieci anni prima a Port Lligat. Del quale è assistente, musa e – si dice – amante.
Il feeling con Warhol è subito quello giusto: Isabelle ci mette pochissimo ad assumere il nickname di Ultra Violet ed entrare nel cast di The Life of Juanita Castro, diventando da quel momento presenza insostituibile. Sono diciassette i film d’artista a cui partecipa da protagonista, fino a quando nel 1969 Warhol non comincia a preferirle Viva, nuova superstar costruita nella Factory.
Ultra Violet saggia però anche altri terreni: nel 1967 intrepreta in Francia la pièce di Pablo Picasso Il desiderio preso per la coda, nel 1971 è sul set del Taking Off che vale a Miloš Forman il Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes. Chiacchierato, così come era stato per quello con Dalì, anche il rapporto con il regista ceco: diversi i flirt attribuiti a Ultra Violet – da Ed Ruscha a Rudolf Nureyev – molti dei quali citati da lei stessa in Famous for 15 Minutes: My Years with Andy Warhol, autobiografia edita nel 1988.
Dopo essere uscita da un periodo di profonda depressione ed essersi riavvicinata (stando a quanto dice il New York Times) alla religione, esce dal mondo del cinema per guardare in modo più convinto a quello dell’arte contemporanea. Tra i nsuoi lavori più importanti il memoriale realizzato per le vittime dell’11 settembre al Queensborough Community College.
– Francesco Sala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati