Banksy a Roma? Avvistate sue opere sui muri della Capitale. Ed è giallo, tra un sito fake e uno sticker di Mauro Pallotta
Papa Bergoglio in Vespa, attaccato al cellulare, da perfetta icona clerical-pop: lo hanno visto in tanti, a Roma. E l’immagine è schizzata sulle pagine di giornali e blog, nel giro di pochi giorni. L’autore? Un Banksy in versione capitolina, sembrerebbe. Con tanto di firma. Un Banksy che, dopo la sua residenza newyorchese, avrebbe scelto piazze […]
Papa Bergoglio in Vespa, attaccato al cellulare, da perfetta icona clerical-pop: lo hanno visto in tanti, a Roma. E l’immagine è schizzata sulle pagine di giornali e blog, nel giro di pochi giorni. L’autore? Un Banksy in versione capitolina, sembrerebbe. Con tanto di firma. Un Banksy che, dopo la sua residenza newyorchese, avrebbe scelto piazze e strade romane per diffondere la sua tagliante ironia street. Possibile? Pare proprio di no. Nessuna comunicazione sui canali ufficiali dell’artista, nessuna rivendicazione. E i vari stencil avvistati, tutti ispirati a Roma – dal Colosseo griffato McDonald’s al poliziotto che corteggia una sexy suora, dal centurione che fuma una sigaretta al mitico papa che scorazza su due ruote – probabilmente non sono che dei fake. Imitazioni del Banksy style, parte di un unico progetto di plagio creativo.
E mentre sui social network impazza la caccia al presunto artistar in trasferta in Italia – è lui o non è lui? È una bufala o uno scoop? – arriva anche una strana pagina web. Si tratta di un sito – www.banksystreet.net – assolutamente identico a quello dell’artista britannico, www.banksy.co.uk. Due siti gemelli, nella struttura e nella grafica, se non fosse per i contenuti: le opere archiviate sono quelle della presunta vacanza romana, mentre nella sezione ‘Questions + Answers’ il testo originale viene sostituito con uno a tema: Perché Roma dopo New York? “Perché New York è la mela del mondo e Roma è il suo ventre”; Che cosa farai, una volta a Roma? “Lo vedrete presto sul mio sito, non ve lo perdete!”.
Insomma, tutto confezionato ad hoc per veicolare l’esperienza italiana del più noto street artist del mondo. Un falso perfetto, che gioca con la realtà per costruire l’inganno. Un gesto artistico, a suo modo. Che sfruttando metodi e linguaggi di un personaggio tanto celebre quanto misterioso, ne mette in scena la copia, giocando con l’ambiguità della comunicazione e delle identità virtuali.
Ma sul giallo si innesta un altro giallo: proprio sulla palizzata di via della Conciliazione, all’angolo con la Libreria Paolina, là dove qualche giorno fa era apparsa l’immagine di Papa Francesco firmata Banksy, ieri notte è spuntato un nuovo murales: un uomo mascherato, munito di bomboletta, che scrive “Banksy or Bank-No?”. La firma sul mantello è ancora quella dell’artista di Bristol, ma l’autore pare sia Mauro Pallotta, già noto alle cronache per il suo Papa Superman, sticker chiacchieratissimo qualche mese fa, apprezzato persino dal Vaticano. Che ci sia anche lo zampino del buon Pallotta dietro il caso del Banksy capitolino?
– Helga Marsala
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