Cose che non accadono solo in Italia. Il tedesco Anselm Franke avrà cinque mesi – e con l’estate di mezzo! – per curare la decima Biennale di Shanghai
L’annuncio solenne del Comitato Organizzatore comunica che “dopo un attento esame di numerosi candidati il curatore è stato selezionato…”. Ora, le cose sono due: o l’esame è stato un po’ troppo “attento”, o i candidati erano veramente molto “numerosi”. Già, perché alla scelta di Anselm Franke come direttore della prestigiosa Biennale di Shanghai si giunge […]
L’annuncio solenne del Comitato Organizzatore comunica che “dopo un attento esame di numerosi candidati il curatore è stato selezionato…”. Ora, le cose sono due: o l’esame è stato un po’ troppo “attento”, o i candidati erano veramente molto “numerosi”. Già, perché alla scelta di Anselm Franke come direttore della prestigiosa Biennale di Shanghai si giunge ora, a giugno, quando il via alla rassegna è previsto per il 22 novembre 2014. Esatto: il critico tedesco avrà a disposizione cinque mesi – e con l’estate di mezzo! – per lavorare all’importante evento, che peraltro celebra la sua decima edizione. Cose che credevamo accadessero solo in Italia, ma che invece in Cina devono aver malamente copiato.
Franke, che nell’incarico è stato preceduto da un lussuoso elenco di curatori, da Boris Groys a Jens Hoffmann, Hou Hanru, Alanna Heiss, Klaus Biesenbach, lavorerà con un team di collaboratori, che sarà – precisa il comunicato – presto annunciato. La Biennale, che si chiuderà il 31 marzo 2015, avrà come sede principale la Power Station of Art, megastruttura museale di 128 metri di lunghezza, larga 70 metri e alta 50 metri, con la superficie di oltre 40mila metri quadrati e 12 exhibition halls. Curatore e saggista basato a Berlino, Anselm Franke è responsabile per le Arti Visive e il Cinema presso la Haus der Kulturen der Welt; nel 2012 ha curato la Biennale di Taipei.
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