Da Londra le prime immagini del Serpentine Pavilion 2014, firmato dal cileno Smiljan Radić. Una conchiglia a Kensington Gardens

Aspetto primordiale e introverso, mitigato da una forma sinuosa e dalla semitrasparenza dell’involucro: ecco come appare il Serpentine Pavilion numero 14, aperto al pubblico dal 26 giugno al 19 ottobre 2014, nelle prime immagini in arrivo da Londra. Nella capitale inglese, animata già da inizio mese dagli appuntamenti del Festival of Architecture, si rinnova la […]

Aspetto primordiale e introverso, mitigato da una forma sinuosa e dalla semitrasparenza dell’involucro: ecco come appare il Serpentine Pavilion numero 14, aperto al pubblico dal 26 giugno al 19 ottobre 2014, nelle prime immagini in arrivo da Londra. Nella capitale inglese, animata già da inizio mese dagli appuntamenti del Festival of Architecture, si rinnova la tradizione del padiglione temporaneo nei Kensington Gardens, di fronte all’ingresso della Serpentine Gallery. Dopo il boom di visitatori dell’estate scorsa, quando l’incarico era andato all’architetto giapponese Sou Fujimoto, con l’eterea e ormai celebre struttura composta da profili di acciaio di colore bianco e barre trasparenti in policarbonato, quest’anno la materia torna protagonista. Sono infatti grandi pietre di cava ad accompagnare visivamente la comparsa del padiglione, un guscio in fibre di vetro, appoggiato proprio su alcuni di questi massi, che occupa dopo più di 500 metri quadri di superficie.
Così facendo Smiljan Radić (Santiago del Cile, 1965), autore dell’intervento e progettista attivo nel suo paese in importanti committenze pubbliche, intende “continuare la storia delle piccole costruzioni romantiche, disposte nei parchi o nei grandi giardini, le cosiddette follies; diffuse dalla fine del XVI secolo agli inizi del XIX secolo apparivano nella forma di rovine, mostrando una forma stravagante, sorprendente e spesso arcaica.” Questi quindi gli stimoli visivi all’origine del progetto, rimodulati in chiave contemporanea mediante il ricorso ad apprezzabili scelte materiche. Il volume, compatto e dotato di una sola apertura, sembra acquistare maggiore leggerezza nelle ore notturne, quando attraverso la sua finitura diviene capace di emettere e diffondere una morbida luce ambrata. All’interno sono presenti una caffetteria e alcuni spazi multiuso nei quali saranno ospitate alcune iniziative, durante tutto il periodo di apertura; tra queste le “Galleries’ Park Nights”, otto eventi site-specific multidisciplinari.

– Valentina Silvestrini

 

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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