From Street to Art, ovvero dalla strada alle sale espositive. All’Istituto Italiano di Cultura di New York una mostra sulla Street Art Italiana: ecco le immagini dall’opening
Cosa ci si aspetta da una mostra di Street Art? Grandi graffiti, muri dipinti, un vagone di un treno pieno di tag in mezzo alla sala espositiva? Potrebbe essere però un po’ ovvio, considerando che gli artisti hanno spesso molto altro da dire, e che la loro ricerca e produzione artistica non si limita soltanto […]
Cosa ci si aspetta da una mostra di Street Art? Grandi graffiti, muri dipinti, un vagone di un treno pieno di tag in mezzo alla sala espositiva? Potrebbe essere però un po’ ovvio, considerando che gli artisti hanno spesso molto altro da dire, e che la loro ricerca e produzione artistica non si limita soltanto alle facciate di edifici abbandonati e muri bianchi. Il curatore Simone Pallotta spiega, infatti, che il suo intento è dare voce a quei personaggi che hanno scritto e pilotato la scena della Street Art italiana degli ultimi dieci anni, indirizzando lo sguardo del visitatore sul loro processo creativo e sullo sviluppo di questa generazione di artisti che sono uniti dalla pratica di arte pubblica, ma che allo stesso tempo mantengono uno stile e una produzione del tutta autonoma.
Di che mostra parliamo? Di From Street to Art, è la prima collettiva di Street Art Italiana ospitata all’Istituto Italiano di Culturadi New York che, attraverso le opere di dieci artisti – Agostino Iacurci, Aris, BR1, Cyop&Kaf, Dem, Eron, Hitnes, Sten&Lex, Ufo5, 2501 – rappresenta un nuovo e innovativo approccio curatoriale a questa tematica, con opere leggermente distanti dal graffiti tradizionale, e offrendo un modo di comprensione per il pubblico più immediato. L’idea nasce dal direttore dell’Istituto, Fabio Troisi, che porta la sua passione per la Street Art da Roma a New York. Ci voleva poi poco all’incontro con Pallotta, storico e specialista di arte pubblica e urbana, per realizzare questa mostra nel cuore della città natale del graffitismo e muri dipinti. Secondo Pallotta, si chiude cosi un cerchio importante: l’artista che esce dallo studio per creare sul suolo pubblico, e l’opera che poi torna di nuovo in una situazione d’esposizione. E in questo senso, possiamo ammirare addirittura un murales site-specific, che d’ora in poi decorerà le scale a chiocciola dell’Istituto. Vedete anche quello’ nella nostra fotogalelry…
– Sarah Corona
Fino al 20 agosto 2014
Istituto Italiano di Cultura
686 Park Ave, New York, NY
www.iicnewyork.esteri.it
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