I beni monumentali italiani? Salvati dai privati, sempre di più. Dom Pérignon, il re degli champagne, a Venezia restaura il museo di Cà Pesaro
È il più celebre degli champagne, icona assoluta a livello planetario. È un nome antico e prestigioso, simbolo del lusso e della qualità vinicola. Ma il Dom Pérignon, come ogni brand d’eccellenza che si rispetti, investe anche in cultura. È fresco di sigla l’accordo tra il marchio francese – prodotto dalla Moet et Chandon del […]
È il più celebre degli champagne, icona assoluta a livello planetario. È un nome antico e prestigioso, simbolo del lusso e della qualità vinicola. Ma il Dom Pérignon, come ogni brand d’eccellenza che si rispetti, investe anche in cultura. È fresco di sigla l’accordo tra il marchio francese – prodotto dalla Moet et Chandon del gruppo LVMH, ovvero Bernard Arnault, grande rivale imprenditoriale e artistico di François Pinault, da anni in pianta stabile a Venezia con la sua rete di spazi museali – e la Fondazione dei Musei Civici veneziani: un protocollo d’intesa finalizzato al restauro di due sale espositive di Ca’ Pesaro, monumentale sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
Al termine dei lavori, le sale del secondo piano – chiuse da tempo e attualmente utilizzate come magazzini – saranno pronte per accogliere serie di mostre di artisti italiani e internazionali, alternate con opere delle collezioni permanenti.
Capolavoro dell’architettura barocca veneziana, Ca’ Pesaro vide la luce nella seconda metà del XVII secolo per volontà della nobile e ricchissima famiglia Pesaro, su progetto del massimo architetto dell’epoca, Baldassare Longhena, lo stesso che firmò la Chiesa della Salute e Ca’ Rezzonico. Fu l’illuminata duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, che a un certo punto ne acquisì la proprietà, ad assegnarli una vocazione artistica, tutta orientata alla modernità, donandolo al Comune di Venezia nel 1899. Divenuto sede museale, fu aperto al pubblico nel 1902.
Un importante intervento strutturale di restauro risale al 2002, mentre un restyling del layout espositivo, a cura di Gabriella Belli, con progetto di Daniela Ferretti, lo scorso anno ha interessato le sale tradizionali e anche alcuni spazi nuovi, individuati al secondo piano.
Grazie alla preziosa collaborazione con Dom Pérignon, un altro importantissimo step giunge a salvare, valorizzare ed ampliare questa memoria architettonica di inestimabile valore. Ed è nell’ottica di questa partnership culturale che nasce anche “The Power of Creation”, un collegamento tangibile tra l’antico, simboleggiato dall’intervento restaurativo, e il contemporaneo, ovvero la progettazione di mostre di giovani artisti, all’interno degli ambienti rimessi a nuovo.
Termine dei lavori previsto per la metà di ottobre 2014 e inaugurazione fissata a giovedì 16, con una mostra d’arte e un’esposizione fotografica che documenterà le principali tappe della rinascita degli spazi.
– Helga Marsala
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