Idea Finesettimana: il primo art-weekend di giugno? È a Napoli. Dal nuovo progetto ambientale di Gian Maria Tosatti, al concettuale storico di Robert Barry

In principio fu La peste, quindi un capitolo nuovo, dal titolo Estate. Gian Maria Tosatti torna a Napoli, per il secondo step del suo articolato progetto Sette Stagioni dello Spirito, promosso e sostenuto dalla Fondazione Morra, col Matronato della Fondazione Donna Regina. È dunque nel capoluogo campano che vi diamo appuntamento per questo weekend dell’arte (fatta salva […]

In principio fu La peste, quindi un capitolo nuovo, dal titolo Estate. Gian Maria Tosatti torna a Napoli, per il secondo step del suo articolato progetto Sette Stagioni dello Spirito, promosso e sostenuto dalla Fondazione Morra, col Matronato della Fondazione Donna Regina. È dunque nel capoluogo campano che vi diamo appuntamento per questo weekend dell’arte (fatta salva la mega offerta di mostre ed eventi che Venezia riserva i fedelissimi della Biennale di Architettura). Anche stavolta, come sempre avviene nei lavori di Tosatti, protagonista è uno spazio carico di memoria, intimamente connesso al territorio e tragicamente consegnato a un tempo dell’abbandono e dell’amnesia. Quello che l’artista definisce “una ferita aperta nel corpo di Napoli”. Si tratta di un edificio monumentale – eppure divenuto invisibile agli occhi della comunità – stagliato sulla centralissima Piazza Dante: nato nel Seicento come monastero, ospitò poi per due secoli la prima anagrafe italiana, istituita a Napoli nel 1809. Oggi sigillato, in condizioni di grave degrado, è ancora  zeppo di pile di faldoni e documenti che raccontano, tra memorie biografiche e formule in burocratese, l’identità di moltissime generazioni di napoletani. Qui Tosatti, attraverso micro interventi che riportano in vita presenze, ricordi, cadute, immagini, sconfitte, continua a indagare quella “malattia dello spirito” che consuma i destini di una Nazione smarrita, nell’identità e nell’idea di futuro.

Barry da Artiaco nel 2011

Barry da Artiaco nel 2011

Tutt’altra atmosfera da Alfonso Artiaco, che dal 5 giugno ospita due personali: da un lato il newyorchese Robert Barry, uno dei padri fondatori dell’Arte Concettuale, maestro nell’uso delle parole, intese come segni spazializzati distesi tra il pensiero e la visione, qui presente con una combinazione di opere a parate e a pavimento, di tele di grandi dimensioni, oltre alla nuova serie Incomplete, su carta o su legno; dall’altro la coppia Botto & Bruno, con una serie di lavori recentissimi, che riflettono sul rapporto figura-paesaggio, uomo-ambiente, città-natura. Infine, spostandosi a Capri, in una delle sedi della galleria White Room, Matthias Verginer presenta delle  nuove sculture in legno, ritratti ironici e improbabili di uomini, donne, animali, che rivelano – nel segno della leggerezza – fragilità, paure, desideri, stranezze, sentimenti di un popolo di buffe figure, sospese tra normalità e unicità.

– Helga Marsala

Gian Maria Tosatti, Sette Stagioni dello Spirito / 2_Estate
a cura di Eugenio Viola
Ex Anagrafe Comunale – Piazza Dante 79, Napoli
Robert Barry / Botto & Bruno
Alfonso Artiaco – Piazzetta Nilo, Napoli
www.alfonsoartiaco.com
Robert Barry,
EYES in WOOD
White Room – Via Vittorio Emanuele 50, Capri
a cura di Marco Izzolino
www.liquidartsystem.com

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

Scopri di più