Il Macro fa acqua da tutte le parti. Letteralmente. A Roma piove dentro al museo d’arte contemporanea ormai semi abbandonato
Che il Macro, il Museo d’arte Contemporanea del Comune di Roma, faccia acqua da tutte le parti lo abbiamo detto e ridetto negli ultimi 12 mesi, ovvero da quando la giunta di Ignazio Marino, prendendo il potere nella capitale, ha deciso di radere al suolo tutto il sistema culturale della città. Alle volte, però, le […]
Che il Macro, il Museo d’arte Contemporanea del Comune di Roma, faccia acqua da tutte le parti lo abbiamo detto e ridetto negli ultimi 12 mesi, ovvero da quando la giunta di Ignazio Marino, prendendo il potere nella capitale, ha deciso di radere al suolo tutto il sistema culturale della città. Alle volte, però, le metafore si trasformano in terribile realtà: e così i recenti copiosi acquazzoni, oltre a bloccare il Grande Raccordo Anulare, ad allagare le vie consolari, a inondare la metropolitana e ad abbattere decine di alberi, ha anche interessato i musei. Le immagini che scorrono nel breve video, insomma, non sono un fotomontaggio: realmente il tetto della struttura disegnata dall’architetta francese Odile Decq ha iniziato a cedere e a lasciare che copiose doccie d’acqua cadessero nel museo.
A “risolvere” la situazione dei secchi di plastica beffardamente rossi come è rossa la grande struttura interna al Macro, il caratteristico auditorium della Decq. Immagini che raccontano perfettamente la storia di un museo che è stato abbandonato dall’amministrazione: senza fondi, senza idee, senza progetto, senza visione, senza direzione (anche l’interim attualmente in corso di Alberta Campitelli è in scadenza il 30 giugno). Uno scempio culturale, uno scempio di immagine e uno scempio economico irreparabile…
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