Josephine Decker come fil rouge. Per la nuova sinergia tra Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e TFF – Torino Film Festival.
“Mi raccomando: Decker, non Baker”, si raccomandano dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, promotore del TFF – Torino Film Festival. Sì, perché il soggetto in questione è una videoartista e regista e attrice che di nome fa Josephine, e a confonderla con la celeberrima jazzista, complice l’omofonia, è un attimo. Parliamo di Josephine Decker, […]
“Mi raccomando: Decker, non Baker”, si raccomandano dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, promotore del TFF – Torino Film Festival. Sì, perché il soggetto in questione è una videoartista e regista e attrice che di nome fa Josephine, e a confonderla con la celeberrima jazzista, complice l’omofonia, è un attimo. Parliamo di Josephine Decker, nata a Londra nel 1981, cresciuta in Texas e laureata a Princeton; artista dalle mille doti alla quale, invita Richard Brody dalle colonne del New Yorker, “fare attenzione”. Qui in Europa la si è vista alla Berlinale, dove ha presentato Thou Wast Mil and Lovely, un anno dopo aver girato il suo primo lungometraggio, Butter on the Latch, che vedeva come protagonista l’artista di Brooklyn Sarah Small. Ma i più attenti al gossip artistico la ricorderanno magari per la… performance durante la performance The Artist is Present di Marina Abramovic al MoMA di New York: dopo 31 ore di attesa, fu la prima a potersi sedere di fronte all’Abramovic. O almeno a provarci, poiché il suo intento era di farlo completamente nuda; solo che, mentre tentava di spogliarsi, sette guardie la accompagnarono vigorosamente all’uscita, come ha raccontato lei stesso nel blog che tiene sull’Huffington Post.
Ebbene, Josephine Decker sarà una delle protagoniste della 32esima edizione del Torino Film Festival (21-29 novembre), sia nei giorni della rassegna vera e propria che durante la serata-preview del 20 novembre alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Una sinergia, quella tra festival e fondazione, che esordisce proprio quest’anno (benché i rapporti con il Museo del Cinema risalgano a quasi dieci anni fa, e allora il fil rouge era Abbas Kiarostami regista e fotografo) e che si consolida altresì con il finanziamento, da parte della Fondazione Sandretto, del premio speciale della giuria (7mila euro), che perciò a partire dal 2014 si chiamerà Premio della Giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un bell’esempio di collaborazione fra le arti, proprio nelle settimane in cui Rem Koolhaas, a Venezia, coinvolge nella Biennale di Architettura anche le sezioni di Cinema, Musica, Danza, Teatro.
– Marco Enrico Giacomelli
www.fsrr.org
www.torinofilmfest.org
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