La cultura nel semestre europeo a guida italiana? Una barzelletta. Nessuna organizzazione, niente comitati scientifici, ma per chi vuole organizzare qualcosa, c’è pure un prezziario: leggete qui…
Dopo la Grecia, l’Italia. Non parliamo di dati economici, bensì di quell’importante appuntamento che è il semestre durante il quale uno Stato presiede il Consiglio dell’Unione Europea. E contando che, ad oggi, i Paesi che lo guidano a turno sono 28, si fa presto a comprendere che si tratta di un appuntamento da “sfruttare” con […]
Dopo la Grecia, l’Italia. Non parliamo di dati economici, bensì di quell’importante appuntamento che è il semestre durante il quale uno Stato presiede il Consiglio dell’Unione Europea. E contando che, ad oggi, i Paesi che lo guidano a turno sono 28, si fa presto a comprendere che si tratta di un appuntamento da “sfruttare” con la massima attenzione. Dunque, da luglio a dicembre tocca all’Italia. Chi si occupa di cultura si attenderà naturalmente una programmazione intensa, volta a comunicare efficacemente ciò che il Belpaese ha da offrire: nulla di più semplice, basta consultare il sito specificamente dedicato al semestre, che vi linkiamo qui sotto. Sito essenziale, addirittura scarno, il che – trattandosi di un portale istituzionale – non può che essere un pregio.
Andiamo di filata alla sezione Calendario eventi e iniziative: un disclaimer sottolinea che qui non si ha “la pretesa di esaustività”, ma in fondo ci saranno un tale numero di progetti che lo si comprende. Progetti che sono suddivisi tra quelli previsti in Italia e quelli che avranno Bruxelles come sede. Scegliamo questa seconda opzione: dopo una serata il 19 giugno al Bozar, con lo spettacolo Amore e Carne di Pippo Delbono, si salta a piè pari direttamente a settembre con le mostre – sempre al Bozar – Storie di Siena (focus sul XIII secolo) e una monografica su Hugo Pratt. Poi, a metà dicembre, l’iniziativa Arte in tavola. E sostanzialmente finisce qui. Non una programmazione mozzafiato, per usare un eufemismo.
Ma cominciare la tiritera sulle occasioni sprecate sarebbe troppo semplice e, poiché non ci piace “vincere facile”, accediamo alla sezione Organizza un evento. E qui l’edificio, già piuttosto povero, si rivela essere realizzato in cartongesso e sabbia: una quinta teatrale, nulla più. Una brochure, peraltro impaginata in maniera dilettantesca, illustra prezzi e servizi: vuoi fare una conferenza al Parlamento Europeo? Fanno 5mila euro. Una network night sull’Atomium? Gli euro diventano 20mila. E così via. Tracce di comitati scientifici e valutazioni qualitative? Nessuna.
– Marco Enrico Giacomelli
www.presidenzaitaliana.eu
www.presidenzaitaliana.eu/download/Presidenza_Ue.pdf
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati