Laura Barreca è la nuova direttrice del Museo Civico di Castelbuono, in Sicilia. “Identità contemporanea, ma nel rispetto del passato”: le prime mosse anticipate ad Artribune
“Innestare un’identità più votata al contemporaneo, ma basata sul rispetto delle preesistenze e sulla loro rivitalizzazione”. Con questo approccio Laura Barreca, critica e curatrice siciliana, si appresta ad assumere un nuovo incarico appena ottenuto, quello di direttrice del Museo Civico di Castelbuono, piccolo centro – meno di 10mila abitanti – del palermitano. Una struttura che ha […]
“Innestare un’identità più votata al contemporaneo, ma basata sul rispetto delle preesistenze e sulla loro rivitalizzazione”. Con questo approccio Laura Barreca, critica e curatrice siciliana, si appresta ad assumere un nuovo incarico appena ottenuto, quello di direttrice del Museo Civico di Castelbuono, piccolo centro – meno di 10mila abitanti – del palermitano. Una struttura che ha sede nel Castello dei Ventimiglia, architettura del XIV secolo le cui sale già ospitano una sezione archeologica, una collezione di arte antica d’eccellenza, una pinacoteca di arte contemporanea, con un nucleo di opere dagli anni Cinquanta in poi, e poi la splendida Cappella Palatina con la preziosa decorazione a stucchi della bottega dei Serpotta, tra i maggiori esempi del Barocco siciliano.
La Barreca, che vanta già un curruculum di tutto rispetto, con collaborazioni che vanno dall’Archivio S.A.C.S. all’Istituto Italiano di cultura di New York, non è nuova a progetti che hanno visto come sede il museo di Castelbuono. “Il Museo Civico”, spiega ad Artribune, “può essere un laboratorio di idee, di ricerca, un luogo aperto alla sperimentazione e alla tecnologia, lavorando a partire proprio dalle sue collezioni e dal contesto storico-artistico e paesaggistico, con attività strategiche ancora da studiare, ma sicuramente indirizzate ai diversi target di pubblico italiano e straniero che frequentano già il Museo”.
Prime idee per il futuro? “Mi piacerebbe coinvolgere l’Accademia di Belle Arti, l’Università, gli enti di ricerca su progetti mirati. Credo che l’attrattività territoriale passi necessariamente attraverso nuove strategie di fruizione e una offerta culturale diversificata, e questa sarà la base per implementare il turismo culturale. Penso a Ypsigrock, un Festival di musica indie, rock e elettronica che di anno in anno è diventato un appuntamento d’eccezione, attirando un pubblico proveniente da tutta Europa. Penso ad Antonio Presti e all’Atelier sul Mare, al patrimonio culturale che ha costruito e offerto alla Sicilia, e alla necessità di correlare questa esperienza con le attività del Museo Civico, in un’ottica di condivisione strategica”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati