Mario Schifano alla galleria Luxembourg & Dayan. Una vetrina londinese per la migliore arte italiana: ecco le immagini dalla preview
La galleria londinese Luxembourg & Dayan conferma il suo interesse per l’arte italiana del secondo dopoguerra, in particolare anni’60 ’70. Dopo Pistoletto, Burri e la serie Beds di Gnoli alla recente Art Basel, è la volta di Mario Schifano: in particolare il periodo 1960-1967, anni chiave della produzione dell’artista romano, anni che vedono la grande […]
La galleria londinese Luxembourg & Dayan conferma il suo interesse per l’arte italiana del secondo dopoguerra, in particolare anni’60 ’70. Dopo Pistoletto, Burri e la serie Beds di Gnoli alla recente Art Basel, è la volta di Mario Schifano: in particolare il periodo 1960-1967, anni chiave della produzione dell’artista romano, anni che vedono la grande influenza dal pop americano di Andy Warhol, Tom Wesselman e Roy Lichtenstein. Anni di ricerca del tutto innovativa nell’uso di nuovi materiali sintetici e sorprendenti contaminazioni.
All’opening – innaffiato di Prosecco e Bellini – non poteva mancare il collezionismo italiano in città, e non poteva mancare Gio’ Marconi, che ha collaborato con la galleria nella ricerca di archivio e opere: non dimentichiamo infatti che in quegli anni Schifano era rappresentato in Italia dal padre del gallerista milanese.
“Vogliamo esibire e svelare al pubblico londinese”, ci spiega Amalia Dayan, “la produzione del tutto innovativa di un artista cosi poco conosciuto in Inghilterra e completamente assente dalle collezioni museali inglesi”. Noi raccontiamo la serata con un’ampia fotogallery…
– Barbara Martorelli
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