Quattro mostre in due mesi. Da Siena a Bruxelles, per uno spazio temporaneo: la galleria Fuoricampo chiude questo ciclo all’estero. Che noi ripercorriamo così
Una sede stabile a Siena, in Piazza del Campo, e una stazione temporanea a Bruxelles, aperta lo scorso 23 aprile. La Galleria Fuoricampo ha scelto uno spazio in Rue Léon Lepage 49, per una sequenza di quattro mostre, da inaugurare a ritmo serrato, tra la primavera e gli inizi dell’estate. L’inizio fu affidato a Giovanni […]
Una sede stabile a Siena, in Piazza del Campo, e una stazione temporanea a Bruxelles, aperta lo scorso 23 aprile. La Galleria Fuoricampo ha scelto uno spazio in Rue Léon Lepage 49, per una sequenza di quattro mostre, da inaugurare a ritmo serrato, tra la primavera e gli inizi dell’estate.
L’inizio fu affidato a Giovanni Kronenberg e Marco Andrea Magni, con una doppia personale che raggruppava opere quasi tutte inedite, articolate lungo un percorso unitario e dialogico: al centro l’idea di dilatazione cronologica, di temporalità infinita, tra memoria ed esperienza estetica polinsensoriale. Da un lato le sculture di Kronenberg, micro reperti manipolati, per una collezione di mirabilia che sfuggono alla catalogazione, dall’altro gli oggetti minimali di Magni, sintesi di gesto e sguardo, persistenza della luce e inconsistenza della materia.
Spazio quindi a Serena Fineschi e ai lavori prodotti durante la sua residenza a Bruxelles, per il progetto Artiste Domicilié(e). Tutte opere su carta, impalpabili, concettuali, testimoni di un conflitto aperto tra il buio e la luce: dalla piegatura dei fogli, come forma di astrazione lirica, alle tracce lasciate dal marmo sulla carta abrasiva, mentre si disegnano equilibri sottili, sfaldando il confine tra scultura e superficie bidimensionale. Ancora artisti delle ultime generazioni, con la terza mostra della serie: tre donne – Anna Mostosi, Eugenia Vanni, Serena Vestrucci – tutte nate negli anni Ottanta, a mescolare scultura e pittura, a scegliere oggetti inessenziali privati della loro funzione e straniati, a mescolare polveri cromatiche, impasti di luce, tracce di make up.
L’ultima collettiva, che chiude questa avventura, ha inaugurato lo scorso 13 giugno, con la cura di Alberto Mugnaini. Due artisti, Angelo Sarleti e Michele Tocca, insieme per una riflessione critica sulla pittura, destinata a proseguire a Siena con una seconda occasione di dialogo. Allegoria, il titolo: appunti di viaggio, come frammenti di conversazioni scritti su un foglio, o come tele alle pareti, esplorando il confine tra visibile e invisibile, misurando l’incisività dello sguardo rispetto all’evolversi delle cose, percorrendo un canale aniconico per accedere al fenomeno della visione. In mostra, per chi fosse a Bruxelles, ancora fino al prossimo 26 giugno. E noi intanto ripercorriamo, anche con una carrellata di immagini, questi due intensi mesi di programmazione: temporanea, italianissima e di respiro europeo.
– Helga Marsala
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