Un po’ project space itinerante, un po’ (non) progetto curatoriale. A Roma negli spazi di The Gallery Apart debutta Ermes, di Ilaria Leoni: che lo racconta ad Artribune
“È un project space itinerante, che propone un programma con giovani artisti italiani ed internazionali, ma presenterà anche delle figure degli anni 70, al momento non troppo seguite”. Così Ilaria Leoni presenta Ermes, il progetto – “non curatoriale”, sottolinea – al quale lavora dopo l’esperienza con Pigna, che a Roma ha proposto un programma di […]
“È un project space itinerante, che propone un programma con giovani artisti italiani ed internazionali, ma presenterà anche delle figure degli anni 70, al momento non troppo seguite”. Così Ilaria Leoni presenta Ermes, il progetto – “non curatoriale”, sottolinea – al quale lavora dopo l’esperienza con Pigna, che a Roma ha proposto un programma di artisti internazionali, fra i quali Roman Signer, Nicole Wermes, Laurent Montaron, Marieta Chirulescu e Gerda Shippers. Con il nuovo soggetto i progetti saranno ospitati in spazi dalle diverse connotazioni, gallerie, o altri project space, ma anche luoghi meno ovvi.
“Il mio approccio è principalmente intuitivo, non seguo una linea curatoriale. Il mio ruolo è di mettere insieme le parti, artisti, curatori e altri figure coinvolte nel progetto. Mi piace dialogare con loro e avere un continuo scambio intellettuale e di sensibilità”, precisa. Ermes ha preso il via a Roma negli spazi di The Gallery Apart – dove si terranno altre due mostre, seguite da un progetto a Vienna -, con la mostra Sleepy Night di Matteo Nasini, accompagnata da un testo di Michele D’Aurizio. Ne vediamo un po’ di immagini nella fotogallery…
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