Christophe Lemaire lascia Hermés. Lo stilista minimal-chic, che preferisce lo stile alla moda, torna sulla piazza. Ma promette di dedicarsi full-time al suo marchio…

Cambio ai vertici per Hermés, tra i maggiori simboli del glam e dell’eleganza made in France. Christophe Lemaire, brillante e fascinoso direttore creativo del prêt-à-porter donna, lasciadopo quattro anni. L’ultima uscita pubblica per conto della casa francese è quella del prossimo 1 ottobre, a Parigi, per le anticipazioni Spring-Summer 2015. Poi, Lemaire cambierà strada, portandosi appresso quel […]

Cambio ai vertici per Hermés, tra i maggiori simboli del glam e dell’eleganza made in France. Christophe Lemaire, brillante e fascinoso direttore creativo del prêt-à-porter donna, lasciadopo quattro anni. L’ultima uscita pubblica per conto della casa francese è quella del prossimo 1 ottobre, a Parigi, per le anticipazioni Spring-Summer 2015. Poi, Lemaire cambierà strada, portandosi appresso quel marchio di sobrietà, misura, raffinatezza, che da sempre lo contraddistingue, contro una certa tendenza alla spettacolarizzazione diffusa tra i laboratori del fashion.
Non è dato sapere, ancora, chi prenderà il suo posto. Mentre il futuro, per Cristophe, sembra già definito: “Lavorare per Hermès”, ha dichiarato, “è stato un grande piacere: un’esperienza che mi ha arricchito molto sia a livello umano, sia professionalmente. La mia etichetta ha avuto in questi anni una crescita molto importante e quello che voglio in questo momento è potermi dedicare ad essa pienamente”. Questo, forse, il motivo alla base dell’improvvisa dipartita: spingere ulteriormente il brand che porta il suo nome, accostato a un’estetica sporty-chic, minimale, confortevole, a cui lo stilista si dedica dal 1991, in parallelo ad altre importanti esperienze. Dopo gli inizi con Christian Lacroix, tra  il 1986 e il 1990, nel 2000 era stato nominato direttore artistico di Lacoste, incarico mantenuto fino al passaggio con Hermés.

Christophe Lemaire - collezione Spring-Summer 2013

Christophe Lemaire – collezione Spring-Summer 2013

Lemaire, quarantottenne dall’aria malinconica e sofisticata, ha fatto dell’essenzialità e dell’anti-estremismo modaiolo la sua cifra (vincente). In un’intervista, raccolta dal Corriere della Sera nel 2011, raccontava: “Mi ha fatto impressione un aneddoto su un piccolo gesto che ho scoperto da Hermès: da vent’anni un gruppo di artigiani controlla che il ‘click-click’ dei fermagli delle borse sia quello giusto. Credo che in un’ epoca in cui si tende a uccidere il tempo questo significhi qualità”. Il rumore di una fibbia: attenzioni che fanno la differenza, restituendo valore ai dettagli e al concetto di cura, di dedizione. Nulla che riguardi il baccano e la vertigine di una certa idea di moda. Tanto effimera, quanto inconsistente. Lemaire, invece, è uno che tifa per il classico: “A me interessa lo stile, non la moda. E per questo ci vuole tempo, per vivere, pensare, sognare ed evolversi. Non mi piace questa storia del cambiamento dei guardaroba e dei cinesi. Per essere alla moda è assurdo che una donna che ha il proprio stile e il proprio vocabolario, debba uniformarsi ad altri. Vestirsi non è una cosa futile, come troppi credono. Noi abitiamo nei nostri abiti, tutto il giorno. È un modo per dire chi siamo, da dove veniamo, dove vogliamo andare”.

–      Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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