Franziska Nori è il nuovo direttore del Frankfurter Kunstverein. Continua la fuga dall’Italia: resta senza guida il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze
La prima battuta che viene in mente è la più scontata, in questi giorni: Deutschland über alles, Germania sempre più vincente, ora anche nel calcio con la vittoria dei Mondiali brasiliani. Ma su questa notizia, nello specifico, ben poco hanno influito le sorti di mister Loew e dei suoi prodi: ha influito, per l’ennesima volta, […]
La prima battuta che viene in mente è la più scontata, in questi giorni: Deutschland über alles, Germania sempre più vincente, ora anche nel calcio con la vittoria dei Mondiali brasiliani. Ma su questa notizia, nello specifico, ben poco hanno influito le sorti di mister Loew e dei suoi prodi: ha influito, per l’ennesima volta, il grado zero toccato in Italia nell’attenzione alle questioni culturali, nel contemporaneo in particolare. E l’assoluta desolante assenza di prospettive: una realtà che, come abbiamo visto con crescente frequenza, porta i migliori a fuggire verso “climi” più favorevoli. L’ultimo colpo, in ordine di tempo, arriva oggi: Franziska Nori lascia la direzione del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze, che guidava con successo dal 2007, per assumere – dal prossimo novembre – la guida del prestigiosissimo Frankfurter Kunstverein, uno dei più importanti centri espositivi in Germania. Nei sette anni di collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi la Nori ha curato quattordici mostre corredate da altrettante pubblicazioni, oltre a numerosi progetti artistici per il Cortile di Palazzo Strozzi.
Franziska Nori del resto è sempre stata legata a doppio filo con la Germania, di cui è cittadina in condivisione con l’Italia: ha studiato filologia romanza, storia dell’arte e antropologia culturale alla Goethe University proprio di Francoforte, dove ha lavorato come curatore freelance alla Schirn Kunsthalle, passando poi al Museum für moderne Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, al Reina Sofia di Madrid, alla Fundación la Caixa di Palma de Mallorca. Dal 2000 al 2003 è rientrata a Francoforte, dove ha diretto il dipartimento per la digital art del Museum für Angewandte Kunst, per il quale ha creato la prima collezione museale di opere digitali. Per l’Italia una nuova grave perdita, per lo stop nei programmi della Strozzina, che garantivano progetti sempre di caratura internazionale. Ma anche perché una professionalità del livello di Franziska Nori poteva diventare un elemento strategico anche per altre importanti posizioni tuttora sguarnite, e pensiamo ad esempio al Castello di Rivoli (ormai al futuro del Macro non è neanche il caso di fare più riferimento). Ora si aprirà la corsa alla successione: e magari si apriranno anche spazi per il “fiorentino” Sergio Risaliti, sempre più attivo sulla scena…
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