Lago Fest 2014, tutti i premi. L’amore ai tempi di Facebook, raccontato da Patrick Cederberg e Walter Woodman. Arriva dal Canada il film vincitore
Si è conclusa la decima edizione di Lago Film Fest, il festival cinematografico di Revine Lago, gioiello di ricerca, scouting e contaminazioni creative, che il territorio del Nord-Est vanta nel proprio network culturale più giovane e interessante. Un decimo anniversario di qualità, che ha confermato lo spirito internazionale del progetto, e che ha visto in […]
Si è conclusa la decima edizione di Lago Film Fest, il festival cinematografico di Revine Lago, gioiello di ricerca, scouting e contaminazioni creative, che il territorio del Nord-Est vanta nel proprio network culturale più giovane e interessante. Un decimo anniversario di qualità, che ha confermato lo spirito internazionale del progetto, e che ha visto in gara centinaia di titoli, tra corti e documentari: full immersion suggestiva, sulla riva di uno degli specchi d’acqua che compongono la piccola costellazione lacustre nei dintorni di Treviso.
La giuria,composta dall’autrice di Blob Simona Buonaiuto, dall’attore Carlo Gabardini, dal giornalista Federico Pucci Joonas Makkonene dal regista finlandese Joonas Makkonen, al termine della lunga maratona di nove giorni, ha assegnato all’unanimità il premio per il miglior film al canadese Noah di Patrick Cederberg e Walter Woodman. Storia d’amore ai tempi di Facebook e Skype, il corto – che ha debuttato al Tortonto Film Festival 2013 – viaggia lungo le frequenze di un computer, raccontando il senso di una relazione sentimentale nata e cresciuta nello spazio della virtualità social oriented. I diciassette minuti del film sono interamente realizzati in screencasting, tecnica che filtra l’intera narrazione attraverso la lente di uno schermo digitale.
La giuria popolare ha invece premiato Wide Eyed della neozelandese Catherine Bisley, vicenda dell’adolescente Jade, in conflitto con la madre, desiderosa di abbandonare la tranquilla vita di famiglia in campagna.
Anche i più piccoli hanno avuto modo di scegliere il proprio film preferito, dopo aver seguito l’intero palinsesto di proiezioni targate Unicef: a vincere è stata l’animazione Vigia di Marcel Barelli, film svizzero con messaggio ecologico, interpretato da una piccola ape alla ricerca di una casa priva di pesticidi, lontana dall’inquinamento.
Per la sezione Veneto, dedicata alle produzioni regionali, ha trionfato In Certain Amount Of Sun, dell’artista Sara Bonaventura, opera che sconfina nel campo della videoarte, illustrando le tante declinazioni di un’entità misteriosa chiamata Ku.
A chiudere la lista dei premiati anche tre menzioni speciali, assegnate all’animazione ungherese Symphony no. 42 di Réka Bucsi, a quella francese Village Modele di Hayoun Kwon, e infine a 37°4 S, già titolato a Cannes e diretto da Adriano Valerio, tra i migliori interpreti della nuova generazione di registi italiani.
Ultima chicca è quella relativa al premio assegnato da una giuria non tecnica, ma molto speciale: i detenuti dell’Istituto Penale Minorile e della Casa Circondariale di Treviso, nell’ambito del progetto “Quattro Sbarre” firmato da Lago Film Fest, hanno scelto il corto animato tedesca Bob di Jacob Frey e Harry Fast, e il video Muto dell’artista Blu. “Quattro Sbarre” nasce come appendice del festival, con l’obiettivo di portare out door una selezione dei film proposti nelle precedenti edizioni. Le immagini in movimento hanno così varcato le mura dei due penitenziari, coinvolgendo giovani e adulti nell’ottica di un percorso formativo, di recupero e di reinserimento sociale.
– Helga Marsala
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