Skillbuilding, tutte le performance di Drodesera. Comincia il Festival della Centrale Fies, a Dro. Da Jérôme Bel a Erna Ómarsdóttir, con l’addio dei Pathosformel
“When the student is ready, the teacher will appear”: questa frase, scritta in uno straniante font Disney rosa, campeggia sulla cartolina di presentazione del trentaquattresimo appuntamento di Centrale Fies con le performing art, a Dro, con la trentaquattresima edizione del festival Drodesera. Skillbuilding (24 Luglio – 2 Agosto) propone uno sguardo internazionale su arti performative, arti visive, […]
“When the student is ready, the teacher will appear”: questa frase, scritta in uno straniante font Disney rosa, campeggia sulla cartolina di presentazione del trentaquattresimo appuntamento di Centrale Fies con le performing art, a Dro, con la trentaquattresima edizione del festival Drodesera.
Skillbuilding (24 Luglio – 2 Agosto) propone uno sguardo internazionale su arti performative, arti visive, comunicazione, grafica, musica, con un importante premio che offre, oltre a un contributo alla produzione delle opere, una free school con lunghi periodi di residenza creativa e incontri di discussione teorica.
Alcune segnalazioni, dal multiforme programma. La giornata di apertura è dedicata alla compagnia Pathosformel, che pochi mesi fa ha annunciato l’abbandono dell’attività teatrale; in programma “una festa lunga un giorno in cui rivedere per l’ultima volta l’intera produzione artistica di un gruppo che ha segnato profondamente la ricerca teatrale degli anni Zero e rintracciare i semi delle sue nuove competenze”. Erna Ómarsdóttir e Valdimar Jóhannsson / Shalala cie, nuovo collettivo della coreografa e danzatrice islandese note per le sue esibizioni eccentriche, ironiche, intrise di immaginario horror, propone un talk show sulla sua vita e un live musicale. Accademia degli Artefatti racconta le biografie di alcuni degli artisti cresciuti nell’incubatore di Fies, mentre lo svizzero Massimo Furlan / Numéro23Prod ibridando arti visive e performative narra con ironia la vita di Arnold Schwarzenegger.
Quindi, l’acclamato coreografo Jérôme Bel presenta una delle sue più celebri creazioni, Shirtology: un’esplorazione del grado zero della danza, osservando le convenzioni dello spettacolo “analizzato nella sua pura materialità”.
È un’operazione di “turn-around culturale” il passaggio di consegne ideato da Mali Weil: mentre Codice Ivan dismette la propria prima performance Pink, Me & The Roses, Mali Weil decide in accordo con gli ex-autori e attuali proprietari dello spettacolo di rilevarne l’intero asset – dal testo alle scenografie, dal premio alla struttura concettuale – “per lottizzarlo e rimetterlo in circolo parcellizzato, sotto forma di una nuova generazione di beni e servizi di cultural design”.
Nuove formule anche per la Temporary Gallery: l’artista Francesca Grilli e la curatrice Alessandra Saviotti presentano Una pratica indeterminata, collezione di arti performative nella quale spiccano Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca e Nico Vascellari. La mostra introduce il nuovo progetto Collezione Centrale Fies basato sulla costruzione di una collezione di oggetti “che conservino l’energia e la tensione delle performance prodotte in questo luogo e che siano testimonianza della volontà delle ultime generazioni performative italiane e internazionali e dei movimenti che hanno attraversato Fies durante la sua crescita”.
Con oltre sessanta artisti e ventuno prime nazionali, Skillbuilding prova a raccontare “un mondo in cui sembra esserci una sola possibilità e un unico tempo per allenarsi e scattare, danzare e combattere”.
– Michele Pascarella
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