Verona chiama San Pietroburgo. Vino e beni culturali: siglato importante accordo tra le due città. Quattro anni di progetti comuni, tra ricerca e valorizzazione
Un altro bel traguardo culturale per Flavio Tosi, sindaco di Verona. All’indomani dell’inaugurazione della mostra di Paolo Veronese nel Palazzo della Gran Guardia, progetto complesso, ambizioso e con un solido impianto critico, arriva un importante accordo con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Una partnership – siglata ufficialmente il 10 luglio scorso, nelle sontuose sale […]
Un altro bel traguardo culturale per Flavio Tosi, sindaco di Verona. All’indomani dell’inaugurazione della mostra di Paolo Veronese nel Palazzo della Gran Guardia, progetto complesso, ambizioso e con un solido impianto critico, arriva un importante accordo con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Una partnership – siglata ufficialmente il 10 luglio scorso, nelle sontuose sale del Palazzo d’Inverno – che vedrà affiancati per i prossimi quattro anni il colosso museale russo, il Comune e la Fiera di Verona. Restauro, ricerca, diagnostica sui beni culturali, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-artistico, turismo culturale ed esposizioni: questi i punti cardine dell’intesa, a cui si aggiunge una speciale attenzione al tema “arte e vino”, da concretizzare con una mostra-evento in programma a Verona nell’ambito di Expo 2015, sempre alla Gran Guardia, dal 4 aprile al 2 agosto 2015.
“Con questa intesa”, ha commentato Tosi, “si concretizzano interessanti opportunità per valorizzare la nostra città con iniziative di altissimo livello culturale, che saranno in grado di promuovere un turismo di qualità, interessato a conoscere e visitare il nostro territorio e le sue splendide peculiarità”. Senza dimenticare il tema “della ripresa e dello sviluppo dell’economia del territorio”, che, con lungimiranza, il sindaco sembra voler legare proprio al settore della cultura, con tutto l’indotto connesso. Investimenti cospicui e accordi di alto profilo, dunque, finalizzati alla valorizzazione dell’identità locale e nazionale, alla sua promozione culturale, all’intercettazione di flussi turistici sempre maggiori, al miglioramento dei servizi, all’attivazione di nuove economie e di occasioni professionali.
Lo scambio tra i due Paesi aveva già portato nel 2007 alla costituzione di una “filiale” dell’Ermitage – “Ermitage Italia”, protagonista e mediatrice di questo accorso con Verona – ente preposto allo studio, la ricerca e la promozione di collaborazioni artistiche e culturali tra Italia e Russia.
Tante le attività che potranno decollare, nel corso di questi quattro anni: confronti sul piano tecnico, momenti laboratoriali condivisi, pubblicazioni scientifiche e divulgative, occasioni di ricerca nel campo conservativo – dalla pittura veneta fino all’archeologia – ma anche confronti e riflessioni sulle diverse forme di gestione dei beni culturali, attraverso workshop e seminari. Oltre naturalmente, alla programmazione di alcune mostre presso i Musei Veronesi e il Museo Statale Ermitage, frutto di un ragionamento comune, e al coinvolgimento di Vinitaly per il grande appuntamento di Expo, a cui la Russia guarda con profondo interesse. Ancora un punto a favore per la necessaria, auspicata, strategica politica di promozione internazionale che le eccellenze de Made in Italy reclamano con forza.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati