A Wim Wenders l’Orso d’oro alla carriera. Prime anticipazioni sulla Berlinale 2015, con il festival a celebrare così i settant’anni del regista
Salirà su quello stesso palco a quindici anni esatti dall’ultima volta. Era il 2000 quando si presentò per raccogliere la giusta ovazione tributata al suo The Million Dollar Hotel, romantico noir scritto in combutta con Bono, interpretato da Mel Gibson e Milla Jovovich, insignito dell’Orso d’argento come miglior film dell’anno. È profeta in patria Wim […]
Salirà su quello stesso palco a quindici anni esatti dall’ultima volta. Era il 2000 quando si presentò per raccogliere la giusta ovazione tributata al suo The Million Dollar Hotel, romantico noir scritto in combutta con Bono, interpretato da Mel Gibson e Milla Jovovich, insignito dell’Orso d’argento come miglior film dell’anno. È profeta in patria Wim Wenders, settant’anni da compiere proprio nel 2015, annunciato nelle scorse ore come primo protagonista della prossima Berlinale: a lui l’Orso d’oro alla carriera, riconoscimento premia il lungo e articolato percorso di un artista totale, capace di rinnovarsi costantemente, passando con estrema facilità e risultati sempre magnifici dalla fiction al documentario. Passione recente, splendidamente assecondata con l’acclamato Pina 3D, spettacolare omaggio all’indimenticabile Pina Bausch, e con l’ultimo Il sale della terra.
“La sua opera variegata” si legge nella nota ufficiale diffusa dal direttore del Festival Dieter Kosslick “copre diversi generi, da regista a fotografo ad autore, e si è impressa nella nostra memoria cinematografica oltre a continuare ad ispirare altri registi”.
L’Orso, consegnato formalmente il prossimo febbraio, arricchisce lo zoo privato di Wenders: è nel 1995 che il regista tedesco alza al cielo di Venezia il Leone d’oro alla carriera; esattamente dieci anni dopo arriva il Pardo d’onore tributato dal Festival di Locarno.
– Francesco Sala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati