Da Siena a Siracusa, prosegue il tour della galleria Zak. Tra arte e geografia, una collettiva in un ex convento, trasformato in sede temporanea
Una galleria in viaggio per l’Italia. Anzi, “In Tour”. È questo il nome del progetto con cui Zak, giovane spazio toscano con sede a Monteriggioni, si reinventa in forma di temporary gallery, scegliendo di cimentarsi con una serie di eventi outdoor presso spazi intercettati – e occupati gratuitamente – in girlo per lo Stivale. Luoghi […]
Una galleria in viaggio per l’Italia. Anzi, “In Tour”. È questo il nome del progetto con cui Zak, giovane spazio toscano con sede a Monteriggioni, si reinventa in forma di temporary gallery, scegliendo di cimentarsi con una serie di eventi outdoor presso spazi intercettati – e occupati gratuitamente – in girlo per lo Stivale. Luoghi liberi, inutilizzati, da ridestare e reinventare per il tempo di una mostra, accendendo una luce improvvisa nel mezzo di una parentesi silenziosa.
Dopo la prima esperienza a pochi chilometri da casa, nei palazzi Fani Mignanelli, Chigi Zondadari e Sergardi, a Siena, stavolta Gaia Pasi e Marina Gennari, galleriste e curatrici, volano fino in Sicilia. Geografie, nuova tappa di “In Tour”, prende vita a partire da 27 agosto nell’ex Convento del Ritiro di Ortigia, l’isoletta in cui ha sede il centro storico di Siracusa. Si tratta di una mostra collettiva, sviluppata dagli artisti – Laura Bisotti, Salvatore Difranco, Daniele Girardi, Paul de Flers, Simona Paladino, TTozoi – durante un periodo di soggiorno nell’incantevole città siciliana, satura di memorie classiche, bizantine, barocche, affondate nella luce assoluta che rimbalza tra la bianca pietra calcarea e la distesa azzurra del Mar Ionio.
Alla base del progetto una serie di suggestioni legate a un’immagine secca, suggestiva: “La geografia è l’occhio della storia”, motto attribuito al geografo alessandrino Tolomeo (II secolo), ripreso molti secoli dopo nel proemio del primo atlante moderno, il Theatrum Orbis Terrarum (1570) del cartografo olandese Abraham Ortelius. Un link inatteso, invisibile, tra l’arte e le scienze geografiche: essere luoghi della visione, della rappresentazione, del racconto, della memoria tradotta in segno, forma, mappatura. Ma quando tutto questo smise di avere una connotazione puramente strumentale? Quanto l’arte non fu più al servizio della narrazione religiosa? E quando la geografia non fu più un dispositivo utile (e dunque subordinato) alla storia? In altri termini: come e in che modo, qualche secolo fa, entrambe scoprirono la propria dimensione politica, critica, filosofica, sociologica?
Lungo questo doppio binario, la mostra targata Zak mescola cartografie reali e immaginarie, iconografie tradizionali, riferimenti al paesaggio, traiettorie immateriali, storie di viaggi e di miraggi, di territori emersi e sommersi, di sguardi ravvicinati o di mappe satellitari: tutte opere nuove o recenti, con cui mettere in campo una riflessione sull’isola, sulla città, sul concetto di esplorazione e di scrittura geografica. Nel raffronto tra immagini di un luogo e immagini poetiche, fantastiche, concettuali.
– Helga Marsala
Geografie
27 agosto – 20 settembre 2014
Ex Convento del Ritiro, Via Vincenzo Mirabella 31 – Ortigia, Siracusa
Info: +39 339.1020676 – +39 346.9437211
www.galleriazak.com
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