È morta a Bari la storica gallerista Marilena Bonomo. Ecco la lunga intervista che rilasciò a gennaio di quest’anno ad Artribune Magazine
“Per me quella di Bari fu una scelta naturale, visto che vivevo qui: del resto a me interessava l’idea di aprire una galleria, non mi interessava il luogo, l’avrei fatto dovunque”. Questo, fra l’altro, rispondeva Marilena Bonomo a chi le domandasse perché nel 1971 si fosse imbarcata nell’apparentemente folle impresa di aprire una galleria d’arte […]
“Per me quella di Bari fu una scelta naturale, visto che vivevo qui: del resto a me interessava l’idea di aprire una galleria, non mi interessava il luogo, l’avrei fatto dovunque”. Questo, fra l’altro, rispondeva Marilena Bonomo a chi le domandasse perché nel 1971 si fosse imbarcata nell’apparentemente folle impresa di aprire una galleria d’arte di caratura internazionale in una città lontanissima dai centri nodali delle dinamiche creative. E questo rispose anche a noi di Artribune, in occasione di quella che resterà l’ultima ampia intervista rilasciata dalla gallerista, pubblicata sul numero 17 di Artribune Magazine, uscito – nell’ambito delle nostre grandi intervista ai galleristi – a febbraio di quest’anno. Già, perché la storica gallerista è morta ieri a Bari, all’età di 86 anni: a quel documento vi rimandiamo come nostro omaggio, lo trovate allegato a questa news, oltre che pubblicato sulle pagine del nostro sito. Un saluto che vogliamo consegnare anche alle figlie Valentina e Alessandra, che con la loro attività galleristica, da anni concentrata su Roma, continuano la vocazione ereditata dalla madre…
L’intervista di Artribune Magazine a Marilena Bonomo
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