Il Pecci di Prato si rifà il look, mentre cambiano spazi, mission, organizzazione. Pronto il bando per scegliere chi progetterà l’immagine coordinata del museo

Fervono i lavori all’alba della nuova era del Centro Luigi Pecci di Prato, dopo la travagliata stagione di ricerca del nuovo direttore, tra polemiche e infinite attese. Guidato dal prescelto Fabio Cavallucci, mentre è in corso il cantiere per il completamento dell’ala progettata da Maurice Nio, il Museo si concentra sulle future attività espositive, con […]

Fervono i lavori all’alba della nuova era del Centro Luigi Pecci di Prato, dopo la travagliata stagione di ricerca del nuovo direttore, tra polemiche e infinite attese. Guidato dal prescelto Fabio Cavallucci, mentre è in corso il cantiere per il completamento dell’ala progettata da Maurice Nio, il Museo si concentra sulle future attività espositive, con tanto di nuovi assetti organizzativi.
E non poteva mancare l‘attenzione alla comunicazione, nell’ottica di un rinnovamento radicale che spinga il Pecci a occupare un posto d’onore nel panorama nazionale degli spazi per il contemporaneo. Nasce così l’idea di affidare a un concorso la ricerca per la giusta immagine coordinata che sappia raccontare l’identità del futuro gioiello toscano. Rivolta a designer e creativi, la call mira a individuare in prima battuta cinque finalisti – selezionati sulla base di CV, portfolio e progeto generale – a cui sarà chiesto quindi di realizzare un logo e alcune applicazioni specifiche. Al vincitore l’onere e l’onore di progettare tutto l’impianto visivo, nell’attesa dell’opening ufficiale dei nuovi spazi, atteso per la primavera del 2015.

Il Centro Pecci di Prato

Il Centro Pecci di Prato

Quali i punti di forza e i caratteri di riconoscibilità intorno a cui concentrare campagna informativa, veste grafica e interfacce web? Intanto l’originario assetto di centro per le arti, opposto al tradizionale format museale: a fronte della corposa collezione, costituita negli anni, il Pecci mira da sempre a essere un luogo di creazione e produzione, prima ancora che di conversazione. Quindi, il carattere multidisciplinare: non solo arti visive, ma anche musica, teatro, danza, cinema, architettura, moda, design. E quindi non solo mostre, ma un ventaglio di eventi e attività da accogliere all’interno e all’esterno delle mura.
Nuova è invece la volontà di creare una forte relazione tra la struttura e il territorio di riferimento: il che, tradotto in concreto, significa lavorare molto sulla formazione del pubblico, allargare il target scartando logiche di nicchia, coordinarsi con gli altri musei cittadini, e intercettare esigenze, aspettative, dinamiche locali, a cui rispondere in maniera progettuale e inclusiva.
Un lavoro complesso, che non potrà sottovalutare il traino del fattore promozionale e comunicativo, passando anche e soprattutto dalle attuali piattaforme tecnologiche e digitali. Il ricorso a un bando, in tal senso, fa ben sperare: una consapevolezza che ancora manca alla stragrande maggioranza delle realtà museali italiane – proprio oggi ne parlavamo qui –  e che il Pecci 2.0 affronta già col piede giusto. In questa fase, dunque, non c’è che da armarsi e partire: l’appello è lanciato, il bando è scaricabile sul sito web e la scadenza per  la consegna della documentazione è fissata al 10 settembre 2014.

– Helga Marsala

www.centropecci.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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