Outsider Art. A Palermo un osservatorio universitario e una rivista

Irregolari, eccentrici, dilettanti, solitari. Sono gli artisti che l'Osservatorio Outsider Art dell’Università di Palermo studia e sostiene. Anche con una preziosa rivista.

Individuale, senza ascendenze e discendenze, Outsider Art è una variabile impazzita che mette in crisi gli strumenti consueti e classificatori della critica d’arte. Ma, provenendo dall’interiorità dell’autore, bussa alla parte più profonda di noi, lasciando spesso riemergere forme e simboli antichi e universali”. Riflessione toccante e lucida, che arriva dal sito dell’Osservatorio Outsider Art dell’Università di Palermo. Un nucleo di ricerca istituito nel 2008 e guidato da Eva Di Stefano, titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia. Qui si esplora, si diffonde e si sostiene l’universo composito dell’arte “irregolare”: arte dei margini, del sottosuolo, delle periferie umane, dell’inconsapevolezza e della vocazione, della pulsione e della liberazione. L’arte di chi non è artista, per il sistema ufficiale: quella che un secolo fa Jean Dubuffet chiamò “Art Brut”, e che nel 1972 Roger Cardinal ribattezzò “Outsider Art”, nel suo omonimo saggio.
Psicotici, sociopatici, autistici, bambini, visionari, persone senza istruzione o vissute in contesti difficili, oppure gente comune, priva di formazione o coscienza artistica, ma che nel privato coltiva piccole cosmologie creative dal valore estetico, catartico, speculativo, comunicativo. Eccoli, gli irregolari: avvezzi a non lavorare “per un pubblico ma per se stessi, ossessionati solo dalla necessità di creare un proprio mondo con i mezzi che hanno a disposizione”.

Giovanni Bosco, outsider artist (Castellammare del Golfo - 1948-2009)

Giovanni Bosco, outsider artist (Castellammare del Golfo – 1948-2009)

Da quando il sistema ha iniziato a offrire loro dignità, rispetto ed attenzione, anche la storia dell’arte contemporanea è cambiata. Si è lasciata cambiare. Assumendosi il rischio e la bellezza della strana “variabile impazzita”. L’edizione 2013 della Biennale di Venezia, che Massimiliano Gioni ha dedicato al fenomeno, ne è l’ultima, clamorosa prova.
Non sono molti, in Italia, i luoghi che concentrano risorse – economiche ed intellettuali – sull’Outsider Art. Laboratori, associazioni, fondazioni. Ma sul piano accademico quello palermitano è forse l’unico osservatorio esistente. Che trai i suoi punti di forza vanta anche una pubblicazione semestrale: la rivista O.O.A. raccoglie studi, racconti, analisi e memorie dedicati a casi di artisti outsider nazionali ed internazionali, con un’attenzione speciale per il territorio siciliano.
Inizialmente pubblicata dall’Università di Palermo, è oggi una scommessa della casa editrice palermitana Glifo Edizioni, fondata nel 2013 dai giovani Luca Lo Coco, artista e graphic designer, e Sarah Di Bendetto, storica dell’arte. I contenuti sono condivisi sul web, con tanto di traduzione in inglese, ma nascono per la carta e sulla carta resistono. È appena partita la campagna abbonamenti che precede l’uscita del nuovo numero; bastano 30 euro l’anno per garantire un futuro a questa sfida difficile: argomento di nicchia, temi complessi, un grande lavoro di ricerca alla base e uno sforzo economico mosso da passione. Storie di umanità, di dedizione scientifica e di impegno professionale, che meritano di essere raccontate, ascoltate. E sostenute.

–  Helga Marsala

http://www.glifo.com/
http://www.outsiderartsicilia.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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