Venezia Updates: The Show Mas Go On, per Rä di Martino. Film d’artista visionario, dedicato agli storici grandi magazzini di Piazza Vittorio
Tra le piacevoli sorprese dell’odierna Mostra di Venezia, a non poter essere trascurata è senz’altro la presenza di Rä di Martino alle Giornate degli Autori. Il suo film sarà presentato come Evento Speciale la prossima settimana, ma Artribune ha già avuto il privilegio di una super anteprima. The Show Mas Go On è un film […]
Tra le piacevoli sorprese dell’odierna Mostra di Venezia, a non poter essere trascurata è senz’altro la presenza di Rä di Martino alle Giornate degli Autori. Il suo film sarà presentato come Evento Speciale la prossima settimana, ma Artribune ha già avuto il privilegio di una super anteprima.
The Show Mas Go On è un film breve e visionario. Talmente sofisticato, intrigante e surreale, da incantare l’osservatore. Lo spunto per la storia l’artista l’ha avuto dagli storici magazzini Mas di Via dello Statuto, in Piazza Vittorio, a Roma, che qualche tempo fa annunciarono la chiusura. L’emporio, da quarant’anni meta di shopping del “popolino”, ha una storia particolare che si incrocia con quella del cinema italiano, spesso si è rifornitosi di vestiario e ispirazioni proprio in questo regno del chip e del kitsch.
L’incipit dell’opera è magnetico come una calamita: la voce ruvida di Filippo Timi introduce i magazzini con un dettagliatissimo piano d’ambientazione che illustra la lista di tutti gli elementi che compongono lo spazio antistante ai negozi, fungendo da alambicco narrativo. Ne viene fuori un’atmosfera alchimistica, che nell’enumerazione affastella, ma di fatto sottrae, fino alla distillazione degli ultimi tre componenti, sempre più sintetici: “la Porta Magica, la cartomante, Mas”. E mentre siamo stregati da una musica arcana, passiamo dal dentro al fuori come in un sogno, senza transizioni, ormai prigionieri del racconto.
Un’efficacia ancor più sorprendente perché sapientemente gestita in un tempo ristrettissimo: appena 28 minuti. La fotografia leggermente desaturata, negli spazi squallidi del magazzino, avverte che sta per succedere qualcosa di indefinito. Mas è un luogo delle possibilità. La combriccola di amici cinematografari della regista (oltre a Timi Iaia Forte e Maya Sansa) si presta ad un gioco di ruoli in cui qualcuno offre il corpo e qualcun altro il suono. Iaia Forte diventa l’esuberante e appariscente proprietaria, che a sua volta usa la sua voce reale per il racconto in prima persona. Filippo Timi si ritrova coperto di stracci fino al collo in beckettiana maniera, cantando un’ode ai magazzini. E poi c’è un piano del centro commerciale che non esiste, tutto bianco e nero, dove un manichino, interpretato superbamente da Sandra Ceccarelli, si aggira alla ricerca di un oggetto misterioso, offertole da una sinistra quanto onirica Maya Sansa. La scena è stata rubata dall’episodio “The After Hours” della serie degli anni ‘50 The Twilight Zone / Ai confini della realtà: ricreata nello spazio semivuoto e rarefatto del magazzino è di una bellezza mozzafiato.
Il film finisce prima ancora che chi lo guarda riesca a capire cosa abbia visto. Carico di contenuto e girato con la grazia e la maestria di un vero cineasta. In un gioco di contrasti tra la fauna umana che popola normalmente il luogo e le atmosfere raffinate di pellicome tipo Il Processo di Orson Welles, si crea un limbo tra finzione e realtà che genera una nuova dimensione.
Il progetto sui magazzini Mas è stato reso possibile dal supporto di Gucci, da Roma Capitale e co-prodotto da Think/Cattleya.
– Federica Polidoro
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