Adriano Olivetti, oggi. A Lecce Artlab lancia il volume “Le Fabbriche della Creatività”: distretti, filiere e identità, fra territorio, economia, cultura
A pochi giorni dall’elezione della Capitale Europea della Cultura, il tema principale della nona edizione dell’evento Artlab segue inevitabilmente la scia dei progetti e delle proposte ideati per concorrere adeguatamente a questo ambito titolo. Per la comunità salentina diventa una vigilia entusiasmante, utile a far comprendere all’intera collettività la grande occasione che Lecce sta giocando […]
A pochi giorni dall’elezione della Capitale Europea della Cultura, il tema principale della nona edizione dell’evento Artlab segue inevitabilmente la scia dei progetti e delle proposte ideati per concorrere adeguatamente a questo ambito titolo. Per la comunità salentina diventa una vigilia entusiasmante, utile a far comprendere all’intera collettività la grande occasione che Lecce sta giocando nelle ultimissime battute. Territorio, economia, cultura: sono le tre parole chiave della presentazione del volume Le fabbriche della Creatività, a cura di Pamela Palmi. Messe insieme, queste tre parole sono in grado di costruire un nuovo modo di vedere la creazione di interessi e identità collettive. Sul territorio attualmente sono presenti delle innovazioni organizzative che, paradossalmente, faticano ad emergere nelle imprese di tipo industriale, ma servono per una crescita esponenziale nell’immediato futuro. Guardando Ivrea e il progetto culturale di Adriano Olivetti, le macchine da scrivere e la sua idea di “responsabilità sociale”, l’obiettivo principale della crescita economica territoriale mira ad attualizzare gli storici esempi virtuosi per provare a portarli nell’esperienza del quotidiano.
Il mondo del contemporaneo diventa un attrattore culturale indispensabile se, grazie alle varie imprese presenti nella zona circostante, riesce a far assumere consapevolezza ai cittadini e a sviluppare degli aspetti della società incorporati nei servizi economici. Fondamentale risulta la strategia di mercato sostanziale per la crescita di un centro culturale: per attrarre nella città di origine dei talenti virtuosi che non vivono più nel proprio territorio dei appartenenza, bisogna trovare delle attrazioni tali per cui, questi personaggi siano stimolati, accolti e che riescano a contribuire alla reale crescita economica cittadina. In questo senso si vanno a costruire i distretti della creatività, slegati dalle specifiche declinazioni dei fattori produttivi, ma raccolti in un unico distretto composto da tante filiere, compiere una ricognizione e capire la presenza di più massa critica. Nata da una legge regionale nel dicembre 2012, in un anno il distretto ha raccolto 229 soci distribuiti in queste filiere: molte imprese individuali sono venute meno ma si sono rafforzate altrettante società, con le proprie peculiarità e know how che, attraverso un corretto piano promotore, propongono e traducono in fini commerciali le idee migliori, trasformandole in brevetti vendibili anche all’estero. Rafforzando le filiere, deve essere resa più attiva anche la vita dei distretti, per far emergere le complementarietà delle singole realtà distrettuali che di fatto oggi non sono completamente attive.
– Isabella Battista
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