Esiste anche il design “turistico”. Se ne occupa a Trieste un concorso internazionale fondato da Gillo Dorfles. Ecco le immagini dei progetti vincitori
Il DNA è quello giusto, visto che a fondare il premio, indetto ogni due anni dal Comitato Trieste Contemporanea, è stato nientemeno che Gillo Dorfles. E il format si distingue per sicuramente l’originalità dei temi proposti, spesso improntati a sottolineare e valorizzare il potenziale culturale e turistico dei paesi europei cui il bando è destinato. […]
Il DNA è quello giusto, visto che a fondare il premio, indetto ogni due anni dal Comitato Trieste Contemporanea, è stato nientemeno che Gillo Dorfles. E il format si distingue per sicuramente l’originalità dei temi proposti, spesso improntati a sottolineare e valorizzare il potenziale culturale e turistico dei paesi europei cui il bando è destinato.
Parliamo del Concorso Internazionale di Design Trieste Contemporanea, la cui mostra conclusiva, quest’anno intitolata Map pin, si potrà visitare dal 19 settembre al 3 novembre presso lo Studio Tommaseo di Trieste, nell’ambito di BIO50, 24ª Biennale di Design di Lubiana. Ai partecipanti era richiesto di progettare un oggetto-souvenir e un flyer informativo accompagnatorio inerenti a luoghi e beni originali e distintivi del nostro continente.
Tra i quattordici progetti selezionati per l’esposizione il Premio Dorfles è andato a Cromopolis con cui la giovanissima progettista italiana Sara Sossi si è divertita a recuperare la tecnica del frottage. Premiati anche la particolare lettura che la designer serba Ivana Sovilj, vincitrice del Premio InCE, dà a una città medievale croata, e gli altri lavori come quelli della coppiaRoberto Zanon e Greta Bignami e del giovanissimo designer ceco Dominik Uhlír.
– Daniele Barosi
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