Fabio Sargentini, un gallerista di frontiera ai Martedì Critici

I Martedì Critici romani ripartono con un grande protagonista dell’arte contemporanea italiana. Stavolta ospiti del Maxxi Base. Sargentini, mitico gallerista de L'Attico, si racconta al pubblico di Roma.

Quinto anno per i Martedì Critici, la serie di talk con artisti (e non solo), fin dal suo esordio legata alla formula dell’intervista curatoriale: ruolo centrale è quello dei due critici-anchorman, chiamati a introdurre ed interloquire con gli ospiti. Riparte la nuova stagione autunnale romana, con un altro cambio di sede. Dopo l’ultima esperienza al Macro, il format è accolto dal MAXXI B.A.S.E., sempre con la guida di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti. E sempre con la tradizionale mediapartnership di Artribune: le news settimanali e i video degli incontri sulla rubrica Television.
Non più solo artisti, come nelle prime edizioni, ma anche altre figure chiave del sistema dell’arte: una variazione introdotta l’anno scorso, con successo. Apre le danze un gallerista. Una tra le figure di riferimento per la scena nazionale ed internazionale, fin dagli anni del grande fermento creativo post-bellico. Fabio Sargentini, romano, classe 1939, ereditò dal padre – Bruno Sargentini – il mestiere e la passione. Nel 1957 con il padre fonda L’Attico, in piazza di Spagna, lavorando con maestri come Capogrossi, Leoncillo, Fontana, Mafai, Magritte, e avviò un’esperienza tutta sua. Si stacca nel ’66 dalla galleria di famiglia, mentre una nuova generazione veniva alla luce: superato il taglio surrealista ed informale perseguito fino ad allora, il giovane gallerista si apre ad altre sperimentazioni.

Fabio Sargentini osserva i cavalli di Kounellis davanti L'Attico

Fabio Sargentini osserva i cavalli di Kounellis davanti L’Attico

Scrittore, regista teatrale, uomo di grande sensibilità e ingegno, Sargentini affianca i suoi artisti con la giusta capacità intuitiva e organizzativa, ma anche con una spinta intellettuale che fa la differenza. Il secondo spazio che apre, nel 1968, è il celebre garage di Via Beccaria, destinato a sovvertire in maniera radicale le regole del display, del concept espositivo, del rituale creativo officiato dentro i luoghi deputati: non più un tradizionale ambiente in cui esporre quadri e sculture, ma un loft dall’aspetto underground, in cui immaginare estetiche e linguaggi mai esplorati prima. I confini fra arti visive, teatro, letteratura, si spezzano, e lo spazio stesso diventa linguaggio, congegno estetico, possibilità di ricerca e sfondamento.
Con Sargentini lavorano giovani artisti che sarebbero presto diventati delle star: Jannis Kounellis, Mario Merz, Eliseo Mattiacci, Sol Lewitt, Maurizio Mochetti, Dennis Oppenheim, Luigi Ontani, Gilbert & George, Jean Tinguely, Michelangelo Pistoletto, solo per citarne alcuni. E mentre si avvicendano le mostre,  l’Attico accoglie festival di danza e musica contemporanea, che portarono a Roma figure internazionali, da La Monte Young a Terry Riley, da Trisha Brown a Philip Glass, da Steve Reich a Charlemagne Palestine. Fondamentale il suo impegno, negli anni Ottanta, per gli artisti della scuola di San Lorenzo  – Nunzio, Tirelli, Pizzi Cannella – scoperti e sostenuti con lo stesso coraggio di sempre.
Una serata che si prospetta densissima, quella dei Martedì Critici al Maxxi. Decenni di vicende umane e di percorsi d’avanguardia, da scoprire insieme a un gallerista di frontiera. Un nome che è già un classico, un pezzo di storia dell’arte italiana.

– Helga Marsala

23 settembre 2014
ore 18-19.30
Maxxi – Via Guido Reni, 4A, Roma
Info: 06.320.19.54
www.fondazionemaxxi.it
www.imartedicritici.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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