Il segreto per attrarre turismo culturale? Puntare sul genius loci, e fare rete. Entra nel vivo a Lecce Artlab, ecco il racconto della seconda giornata
C’è il binomio turismo e cultura al centro del dibattito negli interventi della seconda giornata di studi di Artlab, incentrati fra l’altro sulle politiche e strategie necessarie per la corretta evoluzione del turismo culturale non solo per il rilancio della Puglia, ma di tutto il territorio nazionale. Questo settore molto florido nei dati di programmazione […]
C’è il binomio turismo e cultura al centro del dibattito negli interventi della seconda giornata di studi di Artlab, incentrati fra l’altro sulle politiche e strategie necessarie per la corretta evoluzione del turismo culturale non solo per il rilancio della Puglia, ma di tutto il territorio nazionale. Questo settore molto florido nei dati di programmazione europea spesso pone tante aspettative di realizzazione progettuale, che frequentemente cadono nel nulla. Per tale motivo occorre rivolgersi al turismo culturale per capire in che misura attrarlo e conoscerlo a fondo e per capire chi sono i veri interlocutori che si vogliono richiamare. Per moltiplicare l’offerta in base all’intensità della richiesta, bisogna costruirla in termini mirati, guardando a un asset territoriale che contribuisce a erigere il vero turismo culturale, e che, attraverso lo studio del genius loci, coopera a determinarne il significato nei confronti della comunità e del pubblico di riferimento.
La volontà di fare rete, abbattere le barriere dell’individualismo e far sì che il patrimonio venga sfruttato e valorizzato a partire dai più gettonati attrattori culturali, sono il fil rouge che ha accompagnato il ricco gruppo di interlocutori suddiviso tra operatori ed istituzioni che hanno portato in una vera tavola rotonda le proprie esperienze. Vera sfida è quella che attende nel realizzare degli attrattori culturali minori ma altrettanto importanti che producano un’affluenza turistica più significativa non solo nel campo con maggiore riscontro di partecipazione, ma anche nel territorio circostante salvaguardando la memoria non solo culturale, ma anche quella naturale, e considerare il contesto nella sua interezza. Inoltre, sin dal 2011, grazie alla Carta Europea del turismo sostenibile per le attività nelle zone pugliesi, è previsto che tutti i soggetti siano direttamente coinvolti e che ogni cittadino si assuma un pezzo di responsabilità del proprio territorio. Input fondamentale per il rilancio immediato dell’economia culturale, è la diffusione di indicatori numerici che raccontano della crescita delle attività creative che crea 1,7 euro extra in aggiunta a un solo euro investito all’interno della sperimentazione dell’industria creativa e che le spese per le attività culturali portano nel turismo più di 1\3 dell’intero budget dei visitatori. È proprio in questo settore che si diffondono piccole e medie imprese che riescono a mantenere la propria identità grazie a organizzazioni apposite e a una legittimazione necessaria per interlocutori sia del pubblico che del privato.
– Isabella Battista
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