Milano e il Ticino unite nel nome di arte e cultura. Parte da Lugano Viavai, un ampio progetto multidisciplinare, ce ne parla in video la responsabile Aida Suljicic
Due realtà divise da una frontiera, ma due dimensioni in verità unite dalla loro sottesa, aggregante autonomia intellettuale. La Lombardia e il Ticino riscoprono la tante, antiche affinità che ancora le legano, e danno il via a un lungo programma culturale, con progetti che dureranno fino ad aprile 2015. Al Museo Cantonale d’Arte di Lugano […]
Due realtà divise da una frontiera, ma due dimensioni in verità unite dalla loro sottesa, aggregante autonomia intellettuale. La Lombardia e il Ticino riscoprono la tante, antiche affinità che ancora le legano, e danno il via a un lungo programma culturale, con progetti che dureranno fino ad aprile 2015. Al Museo Cantonale d’Arte di Lugano ha appena ricevuto battesimo Viavai – Contrabbando culturale Svizzera – Lombardia, iniziativa di interscambio culturale supportata da ProHelvetia e degli Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano strutturata su ben diciannove progetti. Un’iniziativa realizzata in parternariato con i Cantoni Ticino e Vallese, la Città di Zurigo e la Ernst Göhner Stiftung. L’intento? Creare una serie di eventi, tra arti visive, letteratura, danza, teatro, musica e performance che sottolineino l’appartenenza interdisciplinare tra le due regioni e i loro inscindibili legami transnazionali. Con fondi per oltre 1.450.000 mila franchi, ben al di sopra del milione di euro.
Fino a marzo 2015 inaugureranno festival, apriranno associazioni e musei e iniziative varie volte a promuovere la conoscenza reciproca degli ambienti culturali italiani e svizzeri. Non solo mostre, ma anche performing arts, moda, design, radio e tradizioni alimentari, come spiega nella videointervista la responsabile Aida Suljicic. Da non dimenticare, per citarne alcuni: XiViX Op. 1515 pour mannequins & ensemble, che prevede la creazione di capi d’abbigliamento e di composizioni musicali a loro abbinati, e Vedi alla voce, il cui obiettivo è la realizzazione di installazioni multimediali e performance a partire da materiale audio sulle migrazioni italiane in Vallese. Inoltre, nell’ambito del progetto dal titolo Transmedia verrà organizzata una serie di eventi all’insegna di sperimentazioni audiovisive tra Milano e Zurigo.
Con la presentazione ufficiale di Viavai, è stata anche allestita in una sala a piano terra del Museo Cantonale d’Arte la prima esposizione dei risultati del workshop Arte ri-programmata. Grazie anche alla presenza di Grazia Varisco e di Giovanni Anceschi, nonché dei coordinatori del progetto Serena Cangiano e Davide Fornari, ricercatori alla SUPSI Laboratorio Cultura Visiva, istituzione promotrice del progetto, e di Azalea Seratoni che collabora come storica dell’arte, si sono potute visionare in anteprima le riproduzioni delle opere interattive del collettivo milanese Gruppo T, realizzate negli anni Sessanta, e reinterpretate nella contemporaneità da artisti quali Thibault Brevet, Martin Frölich, ToDo (Fabio Franchino, Giorgio Olivero) e Yvonne Weber. Attraverso questo primigenio nucleo di lavori, si mira a coinvolgere un gruppo di artisti e designer italiani e svizzeri nel processo di ri-programmazione attraverso tecnologie open source di alcune opere d’arte di pionieri, negli anni Sessanta, dell’introduzione dell’approccio algoritmico e interattivo alla produzione di opere d’arte. Attraverso l’organizzazione di un workshop e di una mostra (che inaugurerà all’Istituto Svizzero di Milano il 5 marzo 2015), gli artisti di “Re-Programmed Art: an open manifesto” espanderanno le opere tramite la programmazione di comportamenti interattivi e rilasceranno una documentazione in Creative Commons per supportare la riproducibilità e l’estensione di queste sperimentazioni da parte di altre persone.
– Ginevra Bria
www.viavai-cultura.net
www.reprogrammed-art.cc
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