Moda e pittura. Essere una donna di Lichtenstein o Schiele, per un giorno. Ritratti d’autore tramutati in consigli per il look
Il blog si chiama Broken Cookies e a lanciarlo, nel 2010, furono Sabinna & David, partner nella vita e nel lavoro. Lei è una stylist e fashion designer, laureata da poco al Central Saint Martins; lui sta completando il suo Master in Computer Science presso l’University College di Londra. Sul blog, gestito a quattro mani, […]
Il blog si chiama Broken Cookies e a lanciarlo, nel 2010, furono Sabinna & David, partner nella vita e nel lavoro. Lei è una stylist e fashion designer, laureata da poco al Central Saint Martins; lui sta completando il suo Master in Computer Science presso l’University College di Londra. Sul blog, gestito a quattro mani, scorrono con regolarità post dedicati alla moda, all’arte, al life style, sempre con una chiave friendly, giovane, di tendenza, urban-chic: consigli per lo shopping, lezioni d’eleganza, appunti per globetrotter, suggerimenti e ispirazioni. Tra le varie rubriche una in particolare ha decollato in fretta, diventando il fiore all’occhiello del progetto Broken Cookies. “From a painting” funziona con la semplice formula one to one: immagini a specchio, messe in dialogo per gioco, per fascinazione, per gusto della contaminazione. Un dipinto o un disegno, più o meno celebri, e un outfit: il primo a ispirare il secondo, generando libere interpretazioni in chiave stylish di ritratti d’autore.
L’incipit fu con un’opera di Egon Schiele, artista amatissimo da Sabinna: una donna, incisa sul foglio col consueto tratto nervoso, una blusa a pois fermata da un nastro alla vita, uno chignon dalla tipica forgia anni ’20. Et voilà, nella versione contemporanea, materializzarsi la tela in uno scatto fashion. È bastato combinare, nell’identica posa, una longuette basic nera, una camicia Asos, un rossetto MAC rosso vermiglio e una pettinatura ad hoc. E il gioco è fatto.
Tra gli ultimi post di “From a painting”, pubblicati quest’estate, uno è dedicato a un quadro di Antonio Donghi, esponente del realismo magico nella prima metà del ‘900, risolto con un abitino tricot rosa confetto, una bag Miu Miu e un cappellino vintage guarnito di azalee; uno è su Roy Lichtenstein, col classico contrasto tra il biondo dei capelli e il blu cobalto della mise pop; un altro su Jean Gabriel Domergue, ritrattista di borghesi dame parigine col collo lungo, da cui Sabinna tira fuori un prendisole fiorato Oasis, abbinato a dei sandaletti Prada argento. E ancora Winold Reiss, pittore tedesco-statunitense d’inizio secolo scorso, Veronica Andrievskaya, illustratrice russa, in un tripudio di pizzo rosso vivo, l’americano Malcolm Liepke o l’immensa Tamara de Lempicka. E molti altri ancora. A fare da modella, naturalmente, c’è lei: la graziosa Sabinna, perfetta trasformista e bricoleur di abiti, accessori, make up, acconciature. Un’idea da imitare, al prossimo tour al museo, collezionando nuovi look a tema: liberty, espressionista, surrealista, preraffaellita…
– Helga Marsala
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