Ottobre, tempo d’antichità preziose, a Roma. Arriva la Biennale Internazionale di Antiquariato. Dai Carracci a Picasso, una galleria di tesori senza tempo

La definisce una “biennale rivoluzionaria” Luigi Michielon, patron della kermesse. Un evento che “volta pagina sul modo di organizzare, presentare e apprezzare l’antiquariato”. L’edizione è la numero nove, la sede è Palazzo Venezia, a Roma, e le novità sono parecchie: la Biennale Internazionale di Antiquariato punta stavolta su un allestimento poco fieristico e molto museale, […]

La definisce una “biennale rivoluzionariaLuigi Michielon, patron della kermesse. Un evento che “volta pagina sul modo di organizzare, presentare e apprezzare l’antiquariato”. L’edizione è la numero nove, la sede è Palazzo Venezia, a Roma, e le novità sono parecchie: la Biennale Internazionale di Antiquariato punta stavolta su un allestimento poco fieristico e molto museale, sfruttando le splendide sale dello storico edificio di Via del Plebiscito e offrendo ad oggetti e opere uno spazio, una cura, una visibilità speciali, in accordo con l’ambiente. Formula ad uso e consumo di un pubblico colto, abituato alle grandi mostre internazionali.
E poi l’hi-tech, altra new entry che spinge in avanti il progetto: grazie ad una app, sviluppata ad hoc per l’evento, sarà possibile ritrovare sul proprio tablet o smartphone la scheda storico-artistica e i dati tecnici di ogni opera esposta, per una consultazione approfondita, entrando anche in contatto diretto con le gallerie. Un gran lavoro è stato fatto infine per andare incontro ai collezionisti, ottenendo il “diritto di notifica” per le opere in mostra, così da garantire la possibilità di godersi da subito i propri acquisti.

Alberto Savinio, Scoglio siciliano, 1949

Alberto Savinio, Scoglio siciliano, 1949

E per un excursus random tra capolavori e allestitori, ecco spiccare i grandi vedutisti e i Maestri caravaggeschi, proposti da CesareLampronti; gli artisti toscani del Quattro e Cinquecento, esposti da Fabrizo Moretti; un disegno che Annibale Carracci realizzò per la Galleria di Palazzo Farnese – il “Nudo maschile seduto” – proposto da Fondantico di Tiziana Sassoli; uno splendido Torso di Venere del primo secolo, appartenne alle collezioni di Lorenzo il Magnifico, scelta di punta di Giovanni Pratesi; un’opera pregevolissima del fiammingo Mattia Stomer, tra le perle di Carlo Orsi; una sequenza mozzafiato di marmi greci e romani, da Valerio Turchi; e ancora, per la serie dei gioielli del Novecento, il Picasso del 1947 esposto da Tornabuoni o lo “Scoglio siciliano” di Savinio, in bella vista da Laocoonte. Ed è solo un minimo assaggio di quello che vedrete, nella prima settimana di ottobre, a Palazzo Venezia. Per collezionisti rodati, ma non solo: uno spettacolo per gli occhi, anche solo da contemplare.

– Helga Marsala

www.biennale-antiquariato.roma.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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