Tutte le immagini della Galleria del Sale. Anche Cagliari sceglie la Street Art per un progetto di riqualificazione urbana, con quindici artisti all’opera nei quartieri di Sant’Elia e La Palma
Un progetto di riqualificazione urbana attraverso un’operazione di Street Art. Una cosa assai in voga di questi tempi, che a Cagliari ha dato vita ad un percorso a cielo aperto nelle strutture portanti dei cavalcavia del tratto che dal porto di Su Siccu conduce al Parco di Molentargius e del Ponte Vittorio. Una zona periferica […]
Un progetto di riqualificazione urbana attraverso un’operazione di Street Art. Una cosa assai in voga di questi tempi, che a Cagliari ha dato vita ad un percorso a cielo aperto nelle strutture portanti dei cavalcavia del tratto che dal porto di Su Siccu conduce al Parco di Molentargius e del Ponte Vittorio. Una zona periferica tra i quartieri di Sant’Elia e La Palma, per un progetto che ha visto la partecipazione di quindici artisti, perlopiù cagliaritani, selezionati dall’Associazione Urban Center per la realizzazione de La Galleria del Sale, che identifica la zona in cui si snoda, ovvero la via del Sale, collegata da una pista ciclo-pedonale. Grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale), nell’ambito di “Iniziative di creatività urbana – Inter20”, le zone dove si stratificavano manifesti abusivi e sporcizia sono state ripulite e ora esibiscono i murales che sviluppano un’unica tematica, quella della natura nell’eterno rapporto conflittuale con l’uomo, per una riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla valorizzazione del territorio.
Suddiviso in due tranche, il progetto ha preso il via il 22 agosto proseguendo fino al 24 con le opere di Tellas, La Fille Bertha, Zed1, Bof, Ufoe, Conan e Marcello Marinelli e si è concluso tra il 29 e il 31 dello stesso mese con l’intervento di Manuinvisibile, Neeva, Eisenauer, Daniele Gregorini, Skan, Crisa, Enea e Billyandalex, ognuno con la propria riconoscibilissima cifra stilistica. Articolato in due tipologie d’opere, quelle rivolte verso la strada più immediate e di facile comprensione e quelle verso la pista ciclo-pedonale più dettagliate, il laboratorio urbano ha raccolto consenso e partecipazione da parte dei cittadini che incuriositi sono entrati in contatto con gli artisti durante il loro intervento. Ciò farebbe auspicare il primo germe di creatività e sperimentazione che interagisca col contesto urbano, modifichi la percezione dello spazio pubblico, eliminando il grigiore del cemento che persiste nelle zone di periferia e degrado, quando non in stato di totale abbandono, e restituire la dovuta dignità al territorio.
– Roberta Vanali
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