Un’opera per il Castello. Gian Maria Tosatti ex aequo con un collettivo di otto artisti sono i vincitori dell’edizione 2013 del premio indetto a Napoli da Castel Sant’Elmo
“È un’opera dedicata a tutti coloro che hanno speso una parte della loro vita in carcere a causa delle proprie idee di libertà, e che anche da dentro una prigione sono riusciti a cambiare la storia con la loro lotta e il loro pensiero. Persone come Antonio Gramsci, Nelson Mandela, ma anche l’eroina della Repubblica […]
“È un’opera dedicata a tutti coloro che hanno speso una parte della loro vita in carcere a causa delle proprie idee di libertà, e che anche da dentro una prigione sono riusciti a cambiare la storia con la loro lotta e il loro pensiero. Persone come Antonio Gramsci, Nelson Mandela, ma anche l’eroina della Repubblica Napoletana Luisa Sanfelice, o il pugile di colore Rubin ‘Hurricane’ Carter”. Con questa parole l’artista Gian Maria Tosatti presenta l’opera My dreams, they’ll never surrender, l’opera con la quale si è aggiudicato ex aequo il primo posto nel premio Un’opera per il castello, a Castel Sant’Elmo di Napoli. L’opera, pensata come permanente, consiste “nella costruzione di un vero campo di grano nella parte più buia, profonda e fortificata di quel castello che è stato per secoli una fortezza carceraria”.
A dividere il primo premio – che sarà presentato domani, giovedì 25 settembre, alle 12 – con Tosatti un gruppo di creativi formato da Giulia Beretta, Francesca Borrelli, Francesco Cianciulli, Romain Conduzorgues, Baptiste Furic, Silvia Lacatena, Jule Messau, Carolina Rossi, con l’opera Le Jardin: una sorta di scala, ideata per superare poco più di 5 metri di altezza di un corpo di guardia esistente tra Castel Sant’Elmo e il piazzale di San Martino, fino a raggiungere un varco nel tufo che garantisce l’accesso ad un’area verde a cielo aperto – il “giardino” – creatasi sulla sommità torretta. “Il corpo di guardia perde allora la sua funzione strategica, prima ristrutturato e poi abbandonato, è oggi completo nella sua articolazione di terrazzi inaccessibili”.
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