Arte & giornalismo, come dire Artforum. Intervista video a Charles Guarino, editore della storica rivista, che avvia da Napoli un tour di conversazioni italiane
Veleno o nutrimento vitale? Generativa scintilla di interpretazione, tramite necessario, arte in se stessa o esiziale superfetazione: non si contano le volte, anche negli stessi commenti sulla piattaforma di Artribune, in cui i punti di vista – più o meno polemici o costruttivi – si sono scontrati scottanti su se e quanto critica e giornalismo […]
Veleno o nutrimento vitale? Generativa scintilla di interpretazione, tramite necessario, arte in se stessa o esiziale superfetazione: non si contano le volte, anche negli stessi commenti sulla piattaforma di Artribune, in cui i punti di vista – più o meno polemici o costruttivi – si sono scontrati scottanti su se e quanto critica e giornalismo possano nuocere all’arte o nutrirla. Metalinguismo preliminarmente necessario e non pleonastico per chi ambisce consapevolezza operativa. Ecco perché essenziale diviene confrontarsi col percorso di chi, quell’avventura di comunicare ciò che è già comunicazione – l’arte – ha scelto il rischio di intraprenderla. Come ad esempio con la più che cinquantennale esperienza di Artforum, totem imprescindibile per chiunque voglia occuparsi di contemporaneo, portata in Italia a dialogare con pubblico e operatori dal suo editore Charles Guarino.
Un tour in tre tappe, partito ieri al Madre di Napoli in un’appassionata conversazione col direttore del museo Andrea Viliani. Per scoprire decenni di copertine apripista, e soprattutto di scelte editoriali dietro le copertine, antenne sempre sensibili ai segnali emergenti dal contesto internazionale ma anche a ibridazioni coraggiose, come con la moda e il design, spesso ante litteram.
Dopo Napoli, il tour di conversazioni si sposta il 23 ottobre al MAXXI di Roma e il 24 al Museo di Castelvecchio di Verona. Ma nell’attesa, la riflessione certo non si arresta. Se l’arte è una scelta di comunicazione, nel senso che essa sceglie di affermare qualcosa e non altro, e se il giornalismo critico è parimenti determinazione comunicativa, nel senso che decide anch’esso cosa e come dire, in che modo quest’ultimo migliora la comunicazione dell’arte e in quale aspetto invece – se lo fa – la inficia? A voi la risposta di Charles Guarino, intercettato dalle telecamere di Artribune…
– Diana Gianquitto
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