Dopo gli spaghetti western, lo spaghetti sound. Alla Biennale di Architettura un intero weekend dedicato a un genere tutto italiano. Da Ennio Morricone a Franco Battiato
Qualcuno non ha idea di cosa sia lo spaghetti sound? È “quel peculiare genere di musica emerso in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta grazie al lavoro di artisti come Ennio Morricone, Franco Battiato, Goblin, Area”. Artmosfere tipicamente italiane, fra ricerca, avanguardia e contaminazioni pop, sviluppatesi in contesti come le colonne sonore, il rock […]
Qualcuno non ha idea di cosa sia lo spaghetti sound? È “quel peculiare genere di musica emerso in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta grazie al lavoro di artisti come Ennio Morricone, Franco Battiato, Goblin, Area”. Artmosfere tipicamente italiane, fra ricerca, avanguardia e contaminazioni pop, sviluppatesi in contesti come le colonne sonore, il rock sperimentale, i movimenti contro-culturali. “Uno dei pochi prodotti della cultura italiana in grado di differenziarsi dai predominanti modelli della cultura pop americana ed anglosassone”. Temi di nicchia? Ora ci pensa la Biennale di Venezia a dare loro spazio, nell’ambito dei Weekend Specials della Mostra di Architettura sezione Monditalia: con una due giorni di eventi – 4 e 5 ottobre – curata da Nero Magazine, titolo Spaghetti Wasteland. In programma fra l’altro workshop e performance di Demdike Stare, Francisco, Von Tesla, Squadra Omega, Mamuthones, Heroin In Tahiti, Mai Mai Mai, con contributi di Costantino della Gherardesca, Enrico Bettinello, Onga-Boring Machines, dell’Associazione Alberto Grifi.
Sabato 4 e domenica 5 ottobre 2014
Arsenale
Campo della Tana, 2169/S, 30122 Venezia
www.neromagazine.it
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