I murales di Outdoor invadono l’ex Dogana dello Scalo di San Lorenzo, a Roma. Quinta edizione del festival, con tredici artisti internazionali
Roma e la street art, binomio che funziona, che si potenzia, che produce esperienze eccellenti a ritmo sostenuto. E che sta, soprattutto, coinvolgendo quartieri difficili, luoghi periferici, comunità in cerca di un rapporto nuovo con i propri habitat sociali. Torna per il quinto anno OUTDOOR Urban Art Festival, evento ormai di punta della scena capitolina, prodotto […]
Roma e la street art, binomio che funziona, che si potenzia, che produce esperienze eccellenti a ritmo sostenuto. E che sta, soprattutto, coinvolgendo quartieri difficili, luoghi periferici, comunità in cerca di un rapporto nuovo con i propri habitat sociali. Torna per il quinto anno OUTDOOR Urban Art Festival, evento ormai di punta della scena capitolina, prodotto da NUfactory e inaugurato oggi, 25 ottobre, dopo la presentazione ufficiale al Maxxi dello scorso 20 settembre e una preview affollatissima alla vigilia dell’opening. Il manifesto di questa edizione racconta già, in due parole e in un’immagine fulminante, il senso della mobilità, della trasformazione, della spinta in avanti: Moving forward è imprimere un movimento fisico, mentale, emozionale, attraverso le immagini e gli interventi di artisti internazionali chiamati a dialogare con la città e i cittadini.
E il primo e vero cambiamento è stato quello che ha travolto lo stesso festival, in una edizione che lo ha visto mutare pelle e, parzialmente, identità. Non più, infatti, un palinsesto declinato esclusivamente su scala urbana, risvegliando ed accedendo contesti aperti e collettivi – come il quartiere Ostiense, in cui hanno preso vita straordinari murales en plein air – ma un luogo chiuso, per la prima volta. Una casa per Outdoor, un posto simbolo del cuore di San Lorenzo: l’ex Dogana dello Scalo. Spazio enorme, 5mila metri quadrati pieni di storia in cui hanno lavorato tredici artisti arrivati da sei paesi differenti: dal gesto ripetuto e netto di Jbrock all’ironia multicolor di Laurina Paperina e dell’americano BuffMontser; dalle geometrie miste a lettering dei greci Blaqk alla delicata ricerca estetica della sudafricana Faith 47; dalla sensualità pop di Lady Aiko, giapponese, ai loghi del norvegese Dot dot dot; dal disorientamento spaziale di Thomas Canto al dialogo tra Brus, Ike e Hoek; dalle intuizioni dei giovani Tnec e Jack fox fino all’invasione dei characters di Galo e l’istallazione materica di Davide Dormino. Un reportage di immagini, dalla serata della preview e dalle possenti pareti della vecchia dogana di Roma.
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