London Updates: e nell’East End c’è anche Contra, la fiera dell’arte turca. Ma la Turchia, se vuole emergere artisticamente, dovrebbe fare ben altro
Non è assolutamente significativa dal punto di vista artistico (gli espositori sono in realtà dei singoli artisti turchi quasi tutti trascurabili), ma è significativa dal punto di vista, diciamo così, della geopolitica dell’arte. E nello specifico di quella tendenza di alcuni sistemi-paese a concentrare la loro presenza durante le grandi settimane fieristiche mondiali. Da una […]
Non è assolutamente significativa dal punto di vista artistico (gli espositori sono in realtà dei singoli artisti turchi quasi tutti trascurabili), ma è significativa dal punto di vista, diciamo così, della geopolitica dell’arte. E nello specifico di quella tendenza di alcuni sistemi-paese a concentrare la loro presenza durante le grandi settimane fieristiche mondiali. Da una parte è un tentativo di farsi forza, dall’altro è una dichiarazione di debolezza e, se vogliamo, di autoghettizzazione. Succede anche a Londra, in parte, con la fiera dedicata all’arte africana, di cui abbiamo parlato bene qualche giorno fa. E succede anche a Miami, dove ad esempio lo scorso anno c’è stato un tentativo di fiera dedicata soltanto all’arte brasiliana.
A Londra il tentativo lo fa la Turchia con una rassegna che si chiama Contra e che si vende come la prima fiera sull’arte turca mai realizzata. In realtà siamo in uno stanzone della The Old Truman Brewery e gli “stand” sono delle pareti, ciascuna per un artista. Una kermesse di scarso interesse (ma se transitate in zona East End passateci), ma che sottolinea la necessità di alcuni paesi economicamente ed artisticamente emergenti ad esserci con la loro visibilità spesso sottratta dal sistema delle mega galleries e delle grandi fiere internazionali. Iniziative del genere, tuttavia, rischiano di essere addirittura controproducenti…
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati