Louvre, Versailles e Musée d’Orsay aperti sette giorni su sette? Il governo francese ci prova, ma i sindacati si preparano a salire sulle barricate
Musei aperti 7 giorni su 7. Come in tutti i paesi civili del mondo, dove viene prima l’interesse di chi si sposta per venirli a visitare, rispetto a intoccabili giorni di riposo che oggi come oggi fanno sorridere. Sempre aperto, come – per esempio – la National Gallery o British Museum a Londra, o il […]
Musei aperti 7 giorni su 7. Come in tutti i paesi civili del mondo, dove viene prima l’interesse di chi si sposta per venirli a visitare, rispetto a intoccabili giorni di riposo che oggi come oggi fanno sorridere. Sempre aperto, come – per esempio – la National Gallery o British Museum a Londra, o il MoMA a New York. Ora si cambia: ma dove, in Italia? No no, tranquilli, in Italia il lunedì resta ancora saldamente sbarrato: chiusi a Firenze Uffizi e Gallerie dell’Accademia, chiusa a Milano la Pinacoteca di Brera, chiuso a Roma Palazzo Barberini, sempre per fare qualche esempio. Il dibattito su questi temi è comunque aperto, a livello europeo, e il ministro Franceschini appare per ora aperto a provvedimenti innovativi.
Chi ci prova, a invertire la tendenza, è la Francia. Louvre, Reggia di Versailles e Musée d’Orsay – i tre musei più visitati del Paese, anzi il Louvre del mondo – aperti anche il lunedì, recita la proposta del Governo. Una misura che dovrebbe entrare in vigore tra il 2015 e il 2017, con i maggiori introiti che secondo le prime proiezioni saranno suoperiori dell’aggravio dei costi. Ma i problemi, nel secondo paese più sindacalizzato dopo l’Italia, potrebbe appunto arrivare dal confronto con le parti sociali: i sindacati hanno già espresso riserve sull’annuncio, deprecando “l’idea di ottenere la massima quantità di denaro possibile, senza preoccuparsi delle condizioni di visita del museo”. Ma qualche difficoltà potrebbe presentarsi anche a livello pratico, sostengono altre sigle sindacali: quando si faranno le pulizie? Di notte? Questione fondata, ma evidentemente risolvibile, e risolta dai tanti musei full open. “Vi costerà di più perché si dovranno pagare gli straordinari notturni…”, sottolineano comunque i sindacati.
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