Morto a 70 anni a Parigi lo scultore Igor Mitoraj. Origini polacche, grande giramondo, da decenni era un grande animatore della comunità artistica della Versilia
La sua arte aveva la specialità di piacere un po’ a tutti. Colta, continuamente riferita al classicismo, riusciva a entrare nelle corde anche dei “non addetti”, per l’armonia delle forme e l’eleganza dei tratti. In un ospedale di Parigi, dove era arrivato nel 1968 all’École National Supérieur des Beaux-Arts, è morto a 70 anni lo […]
La sua arte aveva la specialità di piacere un po’ a tutti. Colta, continuamente riferita al classicismo, riusciva a entrare nelle corde anche dei “non addetti”, per l’armonia delle forme e l’eleganza dei tratti. In un ospedale di Parigi, dove era arrivato nel 1968 all’École National Supérieur des Beaux-Arts, è morto a 70 anni lo sculture polacco Igor Mitoraj. E a piangerlo ora è in particolare la terra di Toscana, che era un po’ quella di adozione per questo personaggio eclettico e giramondo.
Nato in Germania, a Oederamn, nel 1944, di madre polacca e padre francese, alla fine la II guerra mondiale aveva seguito la madre nel ritorno a Cracovia, dove aveva frequentato il Liceo Artistico a Bielsko-Biala, nel 1963, iniziando poi a studiare pittura all’Accademia di Belle Arti, con il grande Tadeusz Kantor come insegnante. Grande viaggiatore, dopo lunghi soggiorni in Messico era poi passato a New York, in Grecia e quindi in Toscana.
Qui nel 1983 aveva aperto uno studio a Pietrasanta, incrociando la propria maestria con gli artigiani del posto, da secoli insuperabili nel trattare il marmo e il bronzo. E proprio Pietrasanta si preparava a dedicargli una grande mostra nel 2015: che a questo punto, se andrà in porto, diventerà il primo omaggio postumo ad un grande artista.
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