5+1AA, ecco come sarà la nuova sede di BNL a Roma. Immagini del progetto appena presentato alla Triennale di Milano in occasione di Urbanpromo
Un pezzo di città che, c’é da starne certi, dal 2016 non sarà più lo stesso. É il tratto che divide, e unisce, i quartieri romani Tiburtina e Pietralata. Dove nel 2011 é stata inaugurata – e ad oggi solo parzialmente utilizzata – la nuova stazione dell’Alta velocità Roma Tiburtina. E dove, tra due anni, […]
Un pezzo di città che, c’é da starne certi, dal 2016 non sarà più lo stesso. É il tratto che divide, e unisce, i quartieri romani Tiburtina e Pietralata. Dove nel 2011 é stata inaugurata – e ad oggi solo parzialmente utilizzata – la nuova stazione dell’Alta velocità Roma Tiburtina. E dove, tra due anni, in un nuovo edificio di 74mila metri quadri, verranno trasferite ben 3600 postazioni di lavoro della nuova sede Bnl. Il cantiere é già iniziato a luglio dello scorso anno ma “la parte architettonica non é stata che la più semplice”, ha raccontato Alfonso Femia. L’occasione è l’incontro “La città che cresce sull’Alta Velocità”, con Fs Sistemi Urbani e Arup, in programma durante l’undicesima edizione di Urbanpromo, la manifestazione di riferimento sul tema della rigenerazione urbana, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit, che si è tenuto alla Triennale di Milano dall’11 al 14 novembre. Un appuntamento per parlare di strategie urbane innovative e per fare il punto su quanto si sta facendo in alcuni scali ferroviari di Torino, Milano, Firenze e Roma appunto.
Quest’ultimo caso è il più concreto di tutti visti i lavori già avviati. Un progetto affidato nel 2011 allo Studio genovese 5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo per ospitare e riunire in un’unico luogo i diversi uffici del gruppo Bnp Paribas nella Capitale. Un’architettura in cui, a essere determinati, sono stati gli innumerevoli vincoli a cui il progetto si è dovuto attenere, come ad esempio la presenza della storica cisterna d’acqua Mazzoni. Un “edificio territoriale” come lo ha definito Femia, che si sviluppa su una lunghezza di 220 metri in cui Bnp Paribas Real Estate investirà un budget di 80 milioni di euro per la costruzione, poco più di mille euro al metro quadro.
Ma è l’involucro dell’edificio ad attirare l’attenzione. Sviluppato su due facciate, una lineare e una che lavora sulla deformazione del piano, la sua caratteristica principale è la smaterializzazione. “Una facciata cangiante che gioca sul salto di scala e lavora sugli elementi di rottura” continua Femia. Un chiaro riferimento al lavoro di Daniel Buren nel gioco di riflessioni e rifrazioni che il corpo dell’edificio produrrà una volta realizzato. Un effetto difficile da ottenere, ma Femia non ha dubbi “a questo dobbiamo puntare – mostrandoci uno dei suggestivi rendering in cui l’edificio sembra letteralmente scomparire ndr – un’immagine frutto di uno studio durato 6 mesi che ha preso in considerazione tutti gli elementi, geometrici e ambientali, per avvicinarci il più possibile a quello che sarà il risultato finale. E sono sicuro ci riusciremo”.
– Zaira Magliozzi
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