A lavorare dentro i musei? Mettiamoci i volontari. Storici dell’arte e archeologi costano troppo. Ecco l’ultimo abominio culturale del Comune di Roma, ufficializzato da un bando…
Qualcuno pensa forse che il pasticcio infinito – che sembra dover riservare ancora sorprese – del Macro sia l’unico dell’amministrazione Marino? Vi sbagliate, perché c’è molto altro, e – se vogliamo – anche di peggio. Già, perché l’amministrazione capitolina si è messa in testa – e fin qui tutto bene – di risollevare l’attenzione del […]
Qualcuno pensa forse che il pasticcio infinito – che sembra dover riservare ancora sorprese – del Macro sia l’unico dell’amministrazione Marino? Vi sbagliate, perché c’è molto altro, e – se vogliamo – anche di peggio. Già, perché l’amministrazione capitolina si è messa in testa – e fin qui tutto bene – di risollevare l’attenzione del pubblico sui “piccoli musei” di Roma: parliamo di istituzioni come il Museo Canonica, il Museo delle Mura, il Museo Barracco, il Museo Napoleonico, il Museo della Repubblica Romana e altri. Il problema qual è? Che la soprintendenza capitolina, davanti agli interminabili e irrisolvibili problemi finanziari, ha deciso di reperire le risorse umane da dedicare a questa opera di valorizzazione ricorrendo al volontariato.
Esatto: il volontariato non servirà solo a supporto delle professionalità impegnate nei compiti per i quali si sono specificatamente formate, storici dell’arte, archeologi, restauratori: no, in moltissimi casi si sostituiranno queste figure, di fatto annullando le competenze impegnate in queste attività e sancendo la rinuncia dell’amministrazione al suo ruolo di servizio pubblico, in senso “etico”. Le condizioni sono avverse? Ci si arrangia con pensionati, cassintegrati, disoccupati. E chi ha studiato anni, decenni per acquisire competenze specifiche resterà a guardare addetti disponibili a titolo gratuito, salvo irrisori rimborsi spese.
Pensate siano esagerazioni giornalistiche? Che una pubblica amministrazione non possa incoraggiare una simile dispersione di professionalità, non possa scegliere di fornire un servizio ai visitatori che sarà obbligatoriamente basico se non nullo, risolvendo così i suoi problemi economici? No, è tutto frutto della consultazione del bando della soprintendenza, titolo “Avviso pubblico per la ricerca di associazioni di volontariato, associazioni culturali per lo svolgimento di attività gratuite, da svolgersi presso Musei ed aree archeologiche e monumentali di competenza della Sovraintendenza comunale”. A voi la lettura, il link lo trovate qui sotto…
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