A Milano di scena le aste di Sotheby’s. i grandi nomi dell’arte italiana del Dopoguerra chiamano e i collezionisti rispondono (bene)
Dopo i report dalla auction week newyorkese, torniamo in Italia per constatare non solo il trend positivo dell’arte italiana del Dopoguerra, già attestato recentemente nelle aste londinesi, ma anche la grinta del mercato nostrano, che a quanto pare c’è e gode di buona salute. Il 25 e 26 novembre, a Milano, Sotheby’s ha registrato il […]
Dopo i report dalla auction week newyorkese, torniamo in Italia per constatare non solo il trend positivo dell’arte italiana del Dopoguerra, già attestato recentemente nelle aste londinesi, ma anche la grinta del mercato nostrano, che a quanto pare c’è e gode di buona salute. Il 25 e 26 novembre, a Milano, Sotheby’s ha registrato il 78,8% di venduto e oltrepassato gli 11 milioni di euro, con la vendita di 108 lotti. Top lot per Lucio Fontana con un gesso del 1957, Concetto Spaziale, I Muri, battuto per 457.500 euro, per Alighiero Boetti, con un’opera del 1978 della serie Alternando da uno a cento e viceversa, venduta a 337.500 euro, e per Enrico Castellani, che con Superficie Bianca del 1970 tocca gli 865.500 euro. Tutti i dieci lotti di Agostino Bonalumi all’asta hanno trovato un acquirente. Fontana porta grandi soddisfazioni anche per quanto riguarda le ceramiche e le terrecotte e con Concetto Spaziale, Attese, monocromo rosso con due tagli, datato al 1964-65, che, con i suoi 985.500 euro, si aggiudica la vetta della classifica della due giornate di aste a Palazzo Broggi.
– Marta Pettinau
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