Diego Perrone fashion designer: presentato a Bergamo la sua “Manoplà”, accessorio d’artista che promuove le eccellenze dell’alto artigianato locale
Il made in Italy, nato come coccarda da appuntare al petto di marchi con i piedi piantati sul suolo patrio e lo sguardo dilatato verso il mondo, è per i grossi brand internazionali diventato per lo più una patacca senza valore, ammennicolo ereditato dalla nonna Speranza di turno di cui magari vergognarsi anche un […]
Il made in Italy, nato come coccarda da appuntare al petto di marchi con i piedi piantati sul suolo patrio e lo sguardo dilatato verso il mondo, è per i grossi brand internazionali diventato per lo più una patacca senza valore, ammennicolo ereditato dalla nonna Speranza di turno di cui magari vergognarsi anche un po’. Non è nei nomi che fatturano a sei zeri che trovi l’anima di quella cultura del manifatturiero che è specificità locale, tradizione irreplicabile e irriproducibile: ma nella miriade di piccole e medie imprese figlie di laboratori artigiani, in quella selva di nomi scritti in piccolo nel libro della Storia. Benché abbiano fatto e facciano ogni giorno qualcosa di grande.
Più che coerente è meccanico, inevitabile, i processo che porta contemporary locus a guardare a questo genere di realtà. Per un’associazione culturale nata – era il 2012 – con lo scopo di riattivare attraverso l’arte di oggi i luoghi dormienti di una città, Bergamo, che cova da sempre insospettabili energie, era inevitabile finire per confrontarsi in modo schietto e diretto con il suo tessuto produttivo più dinamico e vitale.
Oggi contemporary locus tira per la giacchetta – o meglio: il giaccone! – La Rocca srl., nata alla fine degli Anni Cinquanta come bottega artigiana in quel di Martinengo, cresciuta fino a diventare dagli Anni Ottanta fornitore di riferimento nel campo dell’abbigliamento sportivo per buona parte dei grandi brand non solo italiani. Su tute da sci, guanti e dintorni i loghi sono quelli di Valentino, Dior, Marni, Fendi, Paul & Shark; sulle divise degli atleti azzurri a Sochi 2014 la griffe era Armani: ma tutto è nato, e nasce, qui. Nella bergamasca.
Dove oggi vede la luce Manoplà, accessorio d’artista in edizione limitata di cento esemplari, disegnato da Diego Perrone; evoluzione ultima del lavoro di connessione e interscambio che contemporary locus fa tra la sfera dell’arte e la vita vera.
Un guanto? Sembra di sì. Una maschera? Potrebbe. Una pochette? Anche. Manoplà è un po’ tutte queste cose, divertente esercizio di stile dal sapore futurista, utile come una macchina di Bruno Munari. E quindi irresistibilmente attraente.
– Francesco Sala
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